Più di 700mila persone in tutto il mondo muoiono ogni anno a causa di malattie trasmesse dalle zanzare, fra cui la malaria, ma non solo. Ne parliamo oggi, 20 agosto, perché proprio in questo giorno ogni anno si celebra il World Mosquito Day, la giornata mondiale per ricordare quanto questo piccolo insettopossa essere in certi casi molto pericoloso.
A ricordare questa ricorrenza è l’Istituto superiore di sanità (Iss) insieme al ministero della Salute, che si impegnano nella lotta contro la malaria e le numerose malattie trasmesse dalle zanzare. La data della giornata mondiale non è casuale: il 20 agosto del 1897 il medico britannico Sir Ronald Ross scoprì che le zanzare di sesso femminile erano in grado di trasmettere la malaria agli esseri umani – scoperta che gli valse il premio Nobel per la medicina nel 1902. Lo stesso Ross dichiarò che la data del 20 agosto avrebbe dovuto essere ricordata come il World Mosquito Day.
I numeri
Le malattie trasmesse dalle zanzare rappresentano il 17% di tutte le malattie infettive, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e causano circa 725mila decessi all’anno. La malaria da sola è responsabile della maggior parte di questi decessi.
Ogni anno ci sono più di 200 milioni di casi di malaria con circa 435mila decessi, secondo i dati del World Malaria Report 2018dell’Oms. In 6 casi su 10 il decesso riguarda bambini sotto i cinque anni. Circa il 90% delle infezioni e delle morti avviene in Africa, in particolare nell’Africa sub-sahariana, e in India. Altri paesi colpiti sono quelli dell’America centrale e meridionale.
Nonostante la riduzione delle diagnosi nel periodo dal 2010 al 2017, negli ultimi anni (2015-2017) non ci sono stati progressi di rilievo in termini di riduzione dell’impatto della malattia a livello globale – un segnale che non bisogna mai abbassare la guardia. In Italia non ci sono casi, tuttavia continuano ad essere presenti zanzare del genere Anopheles, potenziali vettori di malaria. Per questo motivo nel nostro paese la malaria deve essere segnalata obbligatoriamente e il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità sorvegliano e monitoranocostantemente la situazione.
Non c’è solo la malaria
Più di 100 anni fa, nel 1897 Sir Ronald Ross, ufficiale medico dell’esercito britannico in India, individuò il coinvolgimento delle zanzare nel ciclo di trasmissione della malaria. Tuttavia, soltanto dopo, a opera del gruppo dello scienziato italiano Giovanni Battista Grassi, fu chiaro che le zanzare responsabili della malaria umana appartenevano al genere Anopheles. In seguito si scoprì che zanzare appartenenti ad altri generi portavano numerose malattie.
Fra questi la Aedes – in particolare la specie aedes aegypti, nota come zanzara della febbre gialla – causano appunto la febbre gialla, la dengue, la chikungunya, la zika, il virus del Nilo occidentale e altre patologie. Un altro genere è quello delle zanzare Culex, che possono causare la filariosi e un tipo di encefalite virale. Molto meno pericolose sono la zanzara comune, cioè la culex pipiens, e la zanzara tigre, molto diffusa in Europa, ovvero la aedes albopticus.
L’Istituto superiore di sanità, per esempio, è impegnato nell’analisi in laboratorio delle caratteristiche di varie specie di zanzare, sia per trovare alternative sostenibili agli insetticidi in uso sia per studiare la presenza di vari patogeni, come gli arbovirus e delle arbovirosi, fra cui chikungunya, dengue, zika e febbre del virus del Nilo occidentale.
via Wired.it
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