A braccetto con le lobby del tabacco

Le multinazionali del tabacco si sarebbero avvalse dell’aiuto di alcuni alti funzionari europei per bloccare una direttiva comunitaria che vietava la pubblicità delle sigarette. E’ quanto emerge da un articolo pubblicato la settimana scorsa sulla rivista The Lancet che riporta i risultati di una ricerca condotta da alcuni studiosi americani dell’Università della California. Mark Newman e i collaboratori hanno preso in rassegna migliaia di documenti delle industrie del tabacco – la Philip Morris, la R J Reynolds, la Brown and Williamson – resi pubblici in seguito ad una legge del 1998 per la tutela dei consumatori americani. E hanno scoperto che le multinazionali hanno attuato una vera e propria strategia di opposizione facendo lobbing ai più alti livelli politici. La normativa in questione, la 98/43/EC, prevedeva la messa al bando dal 2006 di qualsiasi tipo di pubblicità e di sponsorizzazione del tabacco all’interno dei paesi europei. Proposta inizialmente nel 1989 era stata adottata nel 1998 per poi essere annullata nel 2000 in seguito a una sentenza della Corte di Giustizia Europea. A bloccare la normativa è stata un’istanza del governo tedesco. Secondo il principio di sussidiarietà, infatti, le direttive europee non possono diventare esecutive se anche uno solo degli stati membri si oppone. Una nuova direttiva che regolamenti la pubblicità del tabacco è stata proposta nel maggio 2001: sarà vietato reclamizzare i derivati del tabacco su mezzi di comunicazione a diffusione extraterritoriale. (f.t.)

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