In Italia l’accesso per le interruzioni di gravidanza è difficile, a volte impossibile considerando l’alto tasso di medici obiettori in alcune regioni (come il Lazio e la Campagna, dove gli obiettori sono circa il 90%). Per questo la Laiga, Libera Associazione Italiana Ginecologi per Applicazione legge 194, riunitasi in un congresso a Napoli lo scorso finesettimana, ha annunciato la creazione di una rete di avvocati per aiutare le donne che si sono trovate in difficoltò di fronte alla richiesta di interruzione di gravidanza, riferisce l’Ansa.
Alla rete dei professionisti, presente su tutto il territorio nazionale, spetterà il compito di “seguire l’iter di eventuali denunce nei confronti dei ginecologi e del personale non obiettore e a salvaguardia delle donne cui non siano riconosciuti i propri diritti riproduttivi”, spiega la presidente di Laiga, Silvana Agatone. Perché, ha detto: “Attualmente i medici non obiettori applicano con preoccupazione la legge 194 non solo perché le strutture non forniscono i mezzi ed il personale necessario, ma anche perché si opera tra mille difficoltà anche burocratiche e organizzative”..