Malghe in festa nel Parco Adamello

    Le malghe dell’Adamello, testimoni silenziose delle attività millenarie zootecniche alpine che in queste valli da secoli l’Uomo conduce, sono protagoniste di “Malghe in Festa”, giornata promossa dall’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura – in collaborazione con il Parco dell’Adamello – e dedicata a questi straordinari laboratori di “sostenibilità ad alta quota”.

     Le malghe infatti, oggi come ieri, rappresentano l’ideale punto di incontro tra attività economiche sostenibili e conservazione della biodiversità, tra sviluppo del turismo naturalistico e salvaguardia delle risorse naturali, culturali ed identitarie, giocando un ruolo strategico nella gestione del delicato e complesso ambiente alpino, in primis nella conservazione di specie minacciate (basti pensare al ruolo nel mantenimento di ambienti aperti  – habitat strategici per numerose specie alpine – in contrasto con le dinamiche naturali di espansione del bosco).

     “La zootecnia di montagna grida a gran voce di essere riconosciuta e valorizzata – spiega Mauro Canziani di Uomo e Territorio Pro Natura – Per questo, come associazione abbiamo avviato da tempo una strategia alpina coerente con il moderno approccio della Landscape Scale Conservation ovvero della conservazione applicata a scala di paesaggio, promuovendo dei programmi territoriali ad hoc. In questo contesto si inseriscono il Programma Vivere le Alpi, il Programma Alpino Uomo e Grandi Carnivori e il Programma Territoriale Nelle Terre dell’Orso, che coniugano conservazione della natura, economie locali e qualità della vita delle comunità locali”.

     

    Incremento della burocrazia e delle regole sanitarie, crescente conflitto con altre valenze ed usi del territorio, concorrenza con altre attività economiche, frammentazione territoriale legata ad una crescente urbanizzazione ed alla diffusione di infrastrutture; e ancora, dinamiche dei mercati e crisi economica, calo della “vocazione” e dunque carenza di mano d’opera competente, perdita di strade e percorsi in quota, mancanza di strutture disponibili in quota capaci di garantire agli operatori livelli di qualità della vita adeguati. Sono solo alcuni degli ostacoli che la zootecnia alpina si trova ad affrontare e che, di questo passo, non possono che determinarne in prospettiva la progressiva scomparsa.

      “L’anno scorso abbiamo pubblicato in collaborazione con il Parco dell’Adamello una guida escursionistica alle Malghe del territorio protetto – sottolinea Canziani -: è un primo passo nella direzione di far uscire il settore dall’anonimato, di proporlo all’opinione pubblica come momento di produzione di alimenti unici e di alta qualità ma anche come occasione di presidio e gestione del territorio montano, come contributo importante alla tutela della biodiversità”.

     Ma non solo: le malghe camune ospitano alcune vere “leccornie” riconosciute e tutelate dai Presidi SlowFood e inserite nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali lombardi, come il Fatulì della Val Saviore, un antico e prelibato formaggio prodotto con il latte della Capra bionda dell’Adamello, una razza autoctona in pericolo di estinzione, o il celebre Silter.

     E proprio la degustazione dei prodotti d’alpeggio sarà la ciliegina sulla torta della Festa, mentre i più piccoli potranno cimentarsi in attività e laboratori sulla mungitura e la lavorazione del latte e trasformarsi, per un giorno, in piccoli malgari oppure, ancora, in piccoli osservatori della straordinaria biodiversità alpina! 


    Tutte le attività sono gratuite.

    Sul sito www.uomoeterritoriopronatura.it 

    sono disponibili tutte le informazioni su come raggiungere le malghe

    e sulle attività previste

     

    Le malghe aderenti all’iniziativa:

    Malga Val Fredda/Malga Bazena – Breno

    Malga Salarno – Val Salarno di Saviore dell’Adamello

    Malga Dossi e Malga Cadino della Banca – Breno

    Malga Laione di Mezzo – Breno

    Malga Ferone – Niardo

    Malga Lavena e Malga Spondone – Crocedomini di Bienno e Cividate

     

     

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