Le sane abitudini si imparano sui social network. Le community sembrano infatti avere un ruolo molto importante nella diffusione di comportamenti salutistici. Lo dice uno studio di David Centola, docente al MIT Sloan School of Management (Boston, Usa), pubblicato su Science. Secondo Centola, sentirsi ripetere più e più volte di vaccinarsi, per esempio, porta le persone ad adottare questa abitudine. Ciò accade più spesso nelle comunità raccolte, all’interno delle quali tutti conoscono tutti, che non nelle reti “a lungo raggio”, dove gli utenti sono connessi da relazioni deboli.
Il ricercatore statunitense è arrivato a questa conclusione grazie a un esperimento di simulazione di reti sociali condotto in Internet. Nella sua comunità virtuale, Centola ha sviluppato due diversi tipi di reti sociali: una “raccolta”, l’altra “a lungo raggio”. All’interno di ognuna, i 1.528 partecipanti (con profili anonimi) sono stati suddivisi in vari gruppi in base a interessi medici comuni. Attraverso e-mail, gli “amici di salute” venivano informati sulle attività dei compagni di gruppo. Dopo alcune settimane, il ricercatore ha controllato chi si era mostrato più attivo nell’iscriversi a un forum di consigli e risorse mediche: l’iscrizione era proprio la nuova buona abitudine da acquisire.
I risultati hanno mostrato che il 54 per cento delle persone nella rete “raccolta” si erano registrate, mentre solo il 38 per cento dei membri di quella più aperta avevano fatto altrettanto. Inoltre, il ricercatore ha notato che la partecipazione al forum era maggiore nei soggetti con il più alto numero di amici iscritti: il 15 per cento dei partecipanti lo visitava più volte se aveva un amico iscritto, il 30 per cento se ne aveva due, il 40 per cento con tre.
“Il rinforzo sociale fornito dagli “amici” ha reso i partecipanti più disposti ad adottare il nuovo comportamento”, ha spiegato Centola. “Per acquisire una nuova abitudine, infatti, non basta un singolo ‘contagio sociale’. È necessario che ci sia ridondanza, ovvero che l’informazione arrivi in modo diretto e ripetuto a chi la deve ricevere”.
Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1185231
Siamo tutti innamorati dell’idea di essere liberi e di scegliere in fiunzione della nostra volontà .
Temo invece che sia le nostre scelte come singoli sia le scelte come gruppo sociale , siano notevolmente condizionate dalla cornice emotiva del nostro apparato centrale . Esso sceglie cosa guardare il base alla proprie emozioni e queste sono governate dalle etichette che il gruppo a cui siamo legati utilizza per definire il nostro ambiente.
Ancora è più evidente che , essendo animali sociali, dobbiamo amare il nostro prossimo per sperare di stare meglio individualmente
Mario Olivieri