Ancora un’immagine spettacolare dal cuore del nostro Sistema solare. Stavolta la protagonista è Dafni, una dei satelliti di Saturno, immortalata dalla sonda Cassini nel bel mezzo degli anelli del pianeta gigante. Il 16 gennaio scorso, la sonda ha paparazzato Dafni da una distanza estremamente ravvicinata, 28 000 Km, circa il doppio del diametro della Terra. Dafni è un satellite naturale di Saturno, individuato per la prima volta dalla stessa Cassini il 6 maggio 2005 nello spazio vuoto dell’anello A, chiamato divisione di Keeler (o Keeler gap), in onore dell’astronomo statunitense James Keeler.
La luna ha un diametro di appena 8 Km e porta il nome di un celebre pastore della mitologia greca, accecato per la sua infedeltà dalla Ninfa Achenais e infine trasformato in pietra dal dio Dioniso. Come i satelliti Atlante e Pan, è detta “pastore” perché contribuisce, proprio come un pastore che accudisce il proprio gregge, ad aggregare il pulviscolo di ghiacci e silicati che costituisce gli anelli di Saturno. Le immagini ad alta risoluzione catturate da Cassini, oltre a mostrare la già nota cresta montuosa all’equatore, ne hanno evidenziato anche un’altra, posta più a nord, e hanno mostrato nuovi dettagli della superficie del satellite, tra cui diversi crateri e una sorta di mantello di materiale liscio, forse deposito della polvere proveniente dagli anelli di Saturno.
Gli scatti di Cassini, inoltre, hanno evidenziato una serie di onde, ben visibili lungo i bordi della divisione di Keeler, ritenute essere il risultato delle interazioni gravitazionali tra la massa del satellite e quella della polvere degli anelli. Le immagini che arrivano da Cassini mettono in luce anche altri particolari riguardanti la composizione degli anelli stessi, che in determinate regioni sembrano avere una consistenza granulosa o soffice. Gli esperti ritengono che ciò possa essere dovuto rispettivamente alla formazione di accumuli dei detriti degli anelli e al movimento delle particelle che si disperdono dopo un passaggio ravvicinato di Dafni in un’orbita precedente.
L’inquadratura e la risoluzione inedite delle immagini sono dovute alla particolare manovra in cui la sonda Cassini è coinvolta: iniziata il 30 novembre 2016, la Ring Grazing Orbit è una delle ultime fasi della missione e prevede il passaggio radente della sonda sul piano degli anelli per 20 volte (una a settimana). Il viaggio di Cassini, una missione nata dalla collaborazione tra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è iniziato il 15 ottobre 1997: dopo soli 7 anni e 3 miliardi e mezzo di chilometri percorsi per inserirsi nell’orbita di Saturno, diventata ormai “adulta” con i suoi quasi 20 anni di vita, la sonda eseguirà il suo primo e ultimo tuffo nell’atmosfera del pianeta 15 settembre 2017.