Il loro obiettivo è contenuto nel nome che hanno scelto di darsi: “Liberi dalla meningite”. Singoli cittadini che hanno condiviso l’esperienza della malattia, associazioni di pazienti, e familiari di persone che sono state colpite dalla grave patologia infettiva si sono riuniti lo scorso 10 maggio a Roma per siglare la nascita del primo Comitato Nazionale contro la Meningite. L’occasione è stata fornita dal convegno “L’impegno dei cittadini contro la meningite per la tutela delle generazioni future”, promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute in partecipazione con l’Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e sostenuto da Novartis Vaccines.
Nella Sala Capitolare del Senato ognuno di loro ha messo da parte i propri drammi personali per esprimere un desiderio comune: fare in modo che ciò che è accaduto a loro non capiti più a nessuno in futuro. Fare di tutto per evitare ad altre mamme il dolore devastante di Amelia Vitiello, nominata presidente del Comitato, per la morte della sua bambina di diciotto mesi. Fare quanto possibile per azzerare i 1000 casi l’anno di persone colpite dalla meningite in Italia (nel mondo sono circa 500.000 di cui circa 50.000 hanno esito letale).
Non è un’impresa impossibile, secondo Rino Rappuoli responsabile mondiale della ricerca Novartis Vaccines: “Finalmente, siamo vicini alla registrazione di un vaccino capace di conferire protezione nei confronti del sierogruppo B del meningococco, che provoca circa l’80% dei casi in Europa e più del 30% di tutti i casi di malattia negli Stati Uniti”. Responsabile della meningite è il batterio Neisseria meningitidis, di cui si distinguono diversi sierogruppi: esiste finora solamente la vaccinazione per alcuni di questi, mentre per il meningococco di sierogruppo B (MenB), il più pericoloso, non c’è prevenzione.
Il nuovo Comitato lavorerà su più fronti. A partire dalla comunicazione, per “colmare – come afferma Amelia Vitellio – un inspiegabile vuoto rispetto ad una patologia tanto grave quanto sottovalutata”, diffondendo informazioni su cosa è la meningite e quali i suoi rischi reali. Intratterrà rapporti stretti con le istituzioni per trovare il modo di colmare le lacune di un sistema sanitario che non garantisce a tutti l’accesso ai vaccini preventivi o agli strumenti di diagnosi tempestiva, con una evidente disomogeneità tra regione e regione. Sosterrà, infine, la ricerca per la messa a punto di nuovi farmaci.
A venire colpiti dalla meningite sono adulti, ragazzi, ma soprattutto bambini piccoli. Per questo la comunità pediatrica ha voluto sostenere sin dalla sua nascita il Comitato Nazionale Contro la Meningite con le adesioni di Alberto Ugazio, presidente della Società pediatrica Italiana e Giuseppe Mele, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri.