È uno degli organi più sensibili del nostro corpo, e assolve alcune funzioni essenziali: parlare, assaporare, baciare, inghiottire… E tra qualche tempo potrebbe anche trasformarsi in una sorta di joystick in grado di controllare ausili per disabili, dalla sedia a rotelle ai comandi per gli elettrodomestici. “Con un colpo di lingua un tetraplegico potrebbe gestire l’intero ambiente circostante”, spiega Maysam Ghovanloo, professore al Georgia Institute of Technology di Atlanta, che è a capo del progetto di ricerca Tongue Drive System.
Il sistema è composto da un magnete di appena tre millimetri posto sotto la punta della lingua, il cui movimento è riconosciuto dai sensori posti all’interno delle due guance. Questi inviano i dati al processore centrale, posizionato all’interno di un apparecchio simile a quello indossato dagli adolescenti per la correzione dentale, che trasforma i movimenti della lingua in comandi per i dispositivi elettronici. Una volta attivato, il sistema è in grado di riconoscere almeno sei movimenti: destra, sinistra, avanti, indietro, clic e doppio clic. Ma Ghovanloo spera di poter aggiungere presto altre posizioni, trasformando la superficie dentale in una vera e propria tastiera virtuale.
A differenza di altri sistemi già in uso, come quelli basati sul movimento degli occhi, ancora troppo complicati e costosi, il sistema linguale sembra essere estremamente flessibile. La lingua, per altro, è uno degli organi che più di frequente viene risparmiato dalla paralisi anche negli incidenti più gravi. I primi test condotti sugli studenti sono incoraggianti, e hanno attirato l’attenzione dei finanziatori: la National Science Found, con 120mila dollari, e la Fondazione Christopher e Dana Reeve, con 150mila.
Naturalmente restano da risolvere ancora diversi problemi: la durata delle batterie, le dimensioni del magnete, le capacità del software, e non ultima, l’estetica dell’apparecchio. E infine, riuscire a contenere i costi del sistema, rendendoli competitivi con quelli attualmente in uso.