Così la zanzara sceglie la sua vittima

Con le loro punture possono trasmettere la febbre gialla, la dengue e altre malattie. E scelgono le loro vittime anche in base al loro odore: sono le Aedes Aegypti (anche note come le zanzare della febbre gialla, appunto). Ora un gruppo di ricercatori americani e giapponesi mostra che questi pericolosi insetti non sono così invincibili. Perché al mutare di un gene non distinguono più l’odore umano dagli altri. Inoltre, spiegano i ricercatori nel loro studio su Nature, i repellenti (in particolare il DEET, dietiltoluamide) servono, ma fino a un certo punto: lo studio dimostra infatti come le zanzare che presentano la mutazione non vengano respinte dall’odore del DEET, ma dal contatto fisico con la sostanza spalmata sulla pelle.   

Lo studio, condotto dall’Università Rockefeller di New York e dall’Università della California di Irvine, ha  analizzato attraverso un olfattometro e altri strumenti le risposte delle zanzare con una mutazione nel gene Orco, un co-recettore olfattivo, ai diversi odori, confrontando poi queste risposte con quelle osservate nelle zanzare senza mutazione.

“Dall’esperimento emerge che le zanzare col co-recettore mutato mostrano un richiamo molto ridotto al profumo di miele rispetto a quelle ‘normali’”, spiegano i ricercatori. “Tale effetto non può essere dovuto a problemi di locomozione, dato che non si osserva una riduzione nel movimento o nella sopravvivenza degli insetti”.

Utilizzando poi delle maniche di nylon, rispettivamente mai indossate oppure indossate da una persona, si osservava che, mentre le zanzare non mutate avevano una forte preferenza per quelle che conservavano l’odore dell’individuo, le zanzare con la mutazione non mostravano questa tendenza. “Aggiungendo però dell’anidride carbonica, prodotta ad esempio quando respiriamo, queste ultime tornavano a preferire gli indumenti già indossati”, specificano i ricercatori.   

In un altro esperimento, poi, gli scienziati hanno studiato l’effetto del repellente DEET rispetto alla preferenza degli insetti per l’odore umano. Hanno quindi spalmato su un braccio il repellente, e su un altro un semplice solvente. “Le zanzare normali si accumulavano dove c’era il solvente. Al contrario, quelle col gene Orco mutato non facevano differenze tra le due braccia”, continuano i ricercatori. “Queste ultime, non appena si poggiano sul braccio vengono però respinte dal repellente: questo dimostra che il trattamento col DEET inibisce il prelievo di sangue sia nelle zanzare normali che in quelle mutate”.

Lo studio dimostra come la mutazione nella zanzara della febbre gialla sia determinante nella distinzione tra l’odore umano e non umano e apre la strada a un’ampia analisi genetica del vettore di questa malattia. 

Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature12206

Credits immagine: James Gathany/Wikipedia

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