Ci siamo, quasi. Il prossimo 7 gennaio la Crew Dragon di SpaceX, la capsula che in futuro porterà equipaggi nello Spazio, farà il suo primo volo di prova con un viaggio inaugurale verso la Stazione spaziale. Per questa volta ancora senza passeggeri, annuncia la Nasa. Ma se tutto andrà come previsto, la Crew Dragon potrebbe portare in orbita gli astronauti (Robert Behnken e Douglas Hurley) dell’Agenzia spaziale americana poco più tardi, nel giugno 2019.
Il volo della Crew Dragon
Il primo volo della Crew Dragon è stato chiamato Demo-1, o DM-1. Verrà lanciato nell’atmosfera con un razzo Falcon 9 dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, famoso, ricordiamo, per essere lo stesso sito di lancio della missione Apollo 11 che trasportava i primi astronauti sulla Luna. Una volta agganciato alla Iss, secondo il programma, il veicolo spaziale si dovrà sganciare automaticamente e ritornare sul nostro pianeta, tuffandosi nell’oceano.
La rivale Boeing
Space X non è sola nella sfida di traghettare gli astronauti nello Spazio. Nel frattempo, la rivale Boeing sta lavorando al proprio veicolo spaziale, chiamato CST-100 Starliner, con l’obiettivo di trasportare sia gli astronauti della Nasa verso la Iss sia passeggeri privati in futuri viaggi nella bassa orbita terrestre. Tuttavia, il veicolo della Boeing non è ancora pronto per i test: infatti, il suo primo volo di prova senza equipaggio è previsto per marzo 2019, tramite il razzo Atlas V della United Launch Alliance. Completati con successo i loro test, sia SpaceX che Boeing potrebbero a breve affrontare voli di prova con equipaggio a bordo, previa dimostrazione della funzionalità e della sicurezza dei propri sistemi. Secondo le stime della Nasa, i test con equipaggio potrebbero avvenire anche il prossimo anno: SpaceX prevede di inviare il volo di prova con equipaggio nel giugno 2019, mentre Boeing nell’agosto 2019.
Problemi da superare
Le date per il debutto dei voli di aziende private nello Spazio sono tuttavia ancora orientative. Stando a quanto riporta il sito Spaceflgihtnow, infatti, entrambe le società dovrebbe ancora affrontare una serie di problemi tecnici. Boeing ha, per esempio, riscontrato problemi nel sistema di propulsione di CST-100 Starliner, mentre SpaceX ha “gravi difficoltà”, secondo l’Aerospace Advisory Panel della Nasa, soprattutto ai serbatoi di elio ad alta pressione del Falcon 9 e al paracadute della Crew Dragon. “Ci aspettiamo che i nostri partner commerciali soddisfino tutti i requisiti di sicurezza nell’esecuzione delle nostre missioni e dei servizi che forniscono agli americani”, ha affermato l’Agenzia spaziale americana in una dichiarazione al Washington Post. “Come sempre, la Nasa si assicurerà che lo facciano”.
La dipendenza dalla Soyuz
La Nasa conta sia su SpaceX che su Boeing per porre fine alla sua dipendenza dalla navetta russa Soyuz per traghettare gli astronauti sulla Stazione spaziale dopo il pensionamento degli Shuttle. E ricordiamo che lo scorso 11 ottobre la Soyuz ha effettuato un atterraggio di emergenza subito dopo la partenza a causa di un problema tecnico avuto a circa due minuti dal decollo. Tuttavia, dopo questo incidente e dopo alcuni voli di prova, la Soyuz è ora pronta a tornare sulla Iss: il lancio con equipaggio è previsto per il 3 dicembre prossimo.