A volte anche trovare lo sportello giusto in un ufficio postale può essere un problema. Non parliamo poi di orientarsi all’interno di un ministero, di un tribunale o di una grande banca. Succede che anche una persona sana si smarrisca di fronte alla mancanza di indicazioni adeguate, ma per un non vedente l’ostacolo potrebbe essere addirittura insormontabile. Ecco perché il sistema Walk-Assistant, progettato dall’Enea in collaborazione con la Capodarco Elettronica per aiutare i non vedenti a muoversi negli ambienti sconosciuti, potrebbe diventare un supporto decisivo per chi soffre di questo grave handicap.
Il sistema prevede due componenti principali. La prima è un cavo elettrico, del tutto simile ai fili telefonici delle nostre case, che viene steso lungo un percorso stabilito. Il cavo emette un segnale che viene captato da un sensore montato sulla punta del bastone del non vedente e che si trasforma in una vibrazione dell’impugnatura. A questo “corrimano virtuale”, in grado di guidare l’utente attraverso il percorso, si affianca una “guida vocale”. Si tratta di un apparecchio simile a un walkman su cui viene registrata ogni tipo di informazione sul percorso: presenza di gradini, bivi, passaggi pedonali, ma anche informazioni storiche, artistiche e culturali se il percorso, anziché in un ufficio, è installato in un’area turistica. Il dispositivo è in grado di rilevare la zona dove ci si trova (grazie per esempio ai sistemi Gps o a “boe elettroniche” installate nei pressi del percorso) e l’orientazione dell’utente. Così la guida vocale trasmette automaticamente al non vedente i dati relativi al luogo e alla direzione precisa verso cui è rivolto.
Una prima installazione sperimentale del Walk Assistant è stata inaugurata nei giorni scorsi a Roma, nella zona della Fontana di Trevi. Questo primo tratto è stato promosso e finanziato dal Comune di Roma in collaborazione con l’Unione italiana ciechi. Per ora sono poche decine di metri, ma nelle città cablate prossime venture le ragnatele del Walk Assistant potrebbero allungarsi di molto. E contribuire ad abbattere un’altra di quelle barriere che ancora troppo spesso ostacolano la vita dei portatori di handicap.