Sarebbero anche le eruzioni a scatenare il tanto temuto Niño. Questo è quello che emerge da uno studio effettuato da Brad Adams e da alcuni suoi colleghi dell’Università della Virginia, Charlottesville (Usa), pubblicato su Nature. I dati riguardanti gli andamenti climatici dal XVII secolo a oggi evidenziano che al verificarsi di grandi eruzioni vulcaniche consegue una più alta probabilità che, durante l’inverno, si formi il Niño. Già in precedenza fu avanzata l’ipotesi del collegamento tra i due eventi, ma solo dopo alcune recenti scoperte, basate su registrazioni climatiche più estese, è stato possibile confermare l’ipotesi. Le eruzioni vulcaniche immettono nell’atmosfera quantità considerevoli di polveri e gas serra, che vanno a sommarsi a quelle emesse dalle attività umane, alterando cosi l’equilibrio termico terrestre. La conseguente instabilità climatica produce un innalzamento della temperatura dell’Oceano Pacifico tropicale occidentale e una modificazione delle condizioni meteo in alcune parti del mondo. Dando vita, così, al Niño. (m.z.)