Il sesso dei figli lo decidono le mamme. E’ ciò che accade nel coloratissimo mondo dei Diamanti di Gould, i variopinti uccelli originari dell’Australia del Nord (nome scientifico Erythrura gouldiae), dove le femmine possono decidere, a seconda del partner prescelto, se dare alla luce più maschi o più femmine. Come facciano resta ancora un mistero, mentre è chiarissimo il perché delle loro scelte. Lo spiegano su Science i biologi della Macqaurie University di Sidney, che hanno dimostrato per la prima volta questa sorprendente dote femminile.
Era già noto che il sesso dei figli avesse a che fare con i colori dei genitori, in particolare delle loro teste. I Diamanti di Gould esistono infatti in due varietà: dalla testa rossa e dalla testa nera. Se la coppia è formata da esemplari di colori differenti nascono più maschi, mentre se i due partner hanno lo stesso piumaggio a prevalere sono le femmine. C’è una spiegazione genetica a tutto ciò: nel primo caso l’incompatibilità dei partner rischia di avere conseguenze sulla salute dei figli, soprattutto delle femmine che hanno un tasso di mortalità molto maggiore rispetto ai loro fratelli. Da qui il vantaggio di mettere al mondo più maschi dedicando così gli sforzi dell’accudimento a individui che hanno più probabilità di sopravvivere.
Gli scienziati australiani hanno però dimostrato, ed è qui la novità, che il sesso dei figli non è imposto solo dalla genetica e da strategie evolutive della specie, ma è frutto di un’autonoma “scelta” delle singole mamme. Colorando artificialmente le teste dei partner maschili infatti il risultato non cambia: la femmina quando incontra un maschio di colore differente (anche se è solamente camuffato) sceglie di avere meno femmine e più maschi (in una percentuale del 72% di media), nonostante il calcolo in base a convenienze genetiche avrebbe suggerito l’opposto. Visto che il pennello non può avere cancellato l’incompatibilità tra i due esemplari, resta una sola spiegazione: gli uccelli sono capaci di regolare il sesso della loro prole. Ma come ci riescano è ancora da scoprire.
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