DARE a ciascun paziente la terapia più giusta, nel posto giusto e al momento giusto. È questo l’obiettivo dell’immunoterapia di precisione, una delle armi più promettenti in campo oncologico, in particolare per la lotta del carcinoma del polmone. Che oggi diventa ancora più efficace: lo studio di fase III Checkmate-227, i cui risultati iniziali sono stati appena presentati al congresso dell’American Association for Cancer Research (Aacr) di Chicago, ha infatti individuato un nuovo biomarcatore, il cosiddetto Tumor Mutational Burden (Tmb, ossia carico mutazionale del polmone), che rappresenta una vera e propria fotografia ad altissima risoluzione delle alterazioni molecolari delle cellule del tumore del polmone, e che aiuterà a mettere a punto terapie immunologiche – ossia volte a stimolare l’azione del sistema immunitario contro il cancro – ancora più precise ed efficaci, anche rispetto ad approcci più convenzionali come la chemioterapia.