31 articoli scientifici. La produzione decennale di un laboratorio di ricerca. Tutti pubblicati su riviste di medio-alto impatto, e che hanno fruttato ai suoi autori cospicui finanziamenti e fatto nascere più di una startup. E che però, stando a quanto ha appena svelato un’indagine della Harvard Medical School e del Brigham and Woman’s Hospital, contengono dati falsificati o manomessi. Un (ennesimo) caso di frode scientifica, insomma, che ci riguarda particolarmente da vicino: l’autore dei lavori in questione è Piero Anversa, medico di chiara fama, parmigiano di nascita ma trasferitosi quarant’anni fa negli Stati Uniti, dove ha lavorato nel campo delle cellule staminali e della rigenerazione del muscolo cardiaco. Ecco come sono andate le cose.