L’autocontrollo è un’abilità cognitiva alla base dei processi decisionali e della pianificazione. Rispecchia la capacità di regolare intenzionalmente le proprie azioni e di resistere alle tentazioni in attesa di possibilità migliori. E non è una preporagita solo di esseri umani o nelle scimmie. Con il loro ultimo studio, infatti, alcuni ricercatori del Department of Psychology dell’Università di Cambridge hanno dimostrato che anche gli esemplari di Garrulus glandarius, le ghiandaie, sono in grado di prendere decisioni e di aspettare l’arrivo di opportunità più vantaggiose. Sono capaci cioè di autocontrollo, come raccontano gli autori su Philosophical Transactions of the Royal Society B Biological Sciences.
I benefici dell’autocontrollo
Con l’autocontrollo si evitano scelte impulsive, si gestiscono in maniera più efficace i comportamenti necessari per raggiungere obiettivi a lungo termine, è più semplice cooperare all’interno di una società ed instaurare relazioni sociali complesse. La nostra specie è dotata – in generale – di un’elevata capacità di autocontrollo che permette ogni giorno di regolare una grande quantità di stimoli che tenderebbero altrimenti ad innescare automatismi, azioni impulsive ed egoistiche, litigi. E in alcuni casi appunto anche a farci guadagnare in attesa di qualcosa di migliore, aspettando del tempo.
Gli uccelli sono capaci di controllare le loro azioni?
Garrulus glandarius è un passeriforme della famiglia dei Corvidae, comunemente conosciuto come ghiandaia per le sue abitudini alimentari: le ghiande sono infatti l’alimento principale della loro dieta soprattutto in inverno. Gli esemplari di questa specie sono noti per la loro capacità di nascondere il cibo durante tutto l’anno per affrontare la stagione fredda. E proprio questo comportamento per i ricercatori è un esempio di autocontrollo che potrebbe essersi evoluto a causa delle pressioni ecologiche e sociali. Per capirne di più, gli scienziati di Cambridge hanno indagato la relazione tra autocontrollo ed intelligenza in dieci ghiandaie.
Le ghiandaie, spiegano gli autori, sono state sottoposte inizialmente ad una serie di test per osservare il loro comportamento in relazione alla memoria spaziale, alla permanenza dell’oggetto e all’apprendimento per generalizzazione, discriminazione e inversione. Gli uccelli che hanno svolto correttamente questi compiti sono gli stessi che nell’esperimento successivo, dove i ricercatori hanno esaminato l’autocontrollo, hanno mostrato la capacità di saper attendere più a lungo pur di ottenere il loro cibo preferito.
Per testare l’autocontrollo i ricercatori hanno realizzato un apparato mobile costituito da cinque cassetti di plastica bianca trasparente per rendere visibile il loro contenuto e ciascuno dotato di un simbolo visivo differente per consentire agli uccelli di imparare ad associare a ciascun simbolo i diversi tipi di accessibilità al cibo. Nella prima fase di questo esperimento i ricercatori hanno testato le preferenze alimentari di Garrulus glandarius.Per tutti gli esemplari il verme della farina era il cibo preferito, pane e formaggio erano al secondo posto con una variabilità tra gli individui e per tutti l’uvetta era l’alimento meno preferito.
Successivamente, per quantificare il tempo che gli animali fossero disposti ad attendere per ottenere il loro cibo preferito, i ricercatori hanno testato una serie di ritardi nella somministrazione del cibo, da un minimo di cinque secondi ad un massimo cinque minuti e mezzo. Gli uccelli hanno mostrato comportamenti differenti: alcuni hanno atteso più di cinque minuti per ottenere il loro verme della farina, altri dopo massimo venti secondi hanno preferito il pane o il formaggio. Nell’ultima fase dell’esperimento i ricercatori hanno testato se la capacità di autocontrollo variasse a seconda delle circostanze. E’ così emerso che le ghiandaie erano disposte ad attendere tempi più lunghi quando l’opzione immediata era l’uvetta, mentre quando l’opzione immediata era invece il pane o il formaggio i tempi di attesa si riducevano.
Intelligenza e autocontrollo: un esempio di convergenza evolutiva
Le ghiandaie, concludono i ricercatori, hanno un comportamento flessibile in materia di autocontrollo, sono cioè capaci di scegliere l’opzione immediata o di attendere, in relazione alla durata dell’attesa e del risultato finale. Ma non solo: secondo gli autori quanto osservato mostra un collegamento tra intelligenza e autocontrollo in questi uccelli.
Ma da dove arriva questo autocontrollo? Gli esemplari di Garrulus glandarius si sono separati dai primati 300 milioni di anni fa, ricordano gli autori, il che fa supporre che autocontrollo e intelligenza in questi uccelli siano un prodotto di convergenza evolutiva. Nata forse in risposta al loro comportamento sociale ed ecologico, come il legame duraturo con il partner, la necessità di procurarsi cibo in anticipo, nasconderlo e proteggerlo da eventuali predatori.
Riferimenti: Philosophical Transactions of the Royal Society B Biological Sciences
Credits immagine: Di Luc Viatour, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons