Tra i 10 e i 15 anni: sembra essere questa la scala temporale entro cui gli esseri umani muoveranno i primi passi sul Pianeta rosso – che sia grazie a SpaceX ed Elon Musk, che ha recentemente promesso una missione con equipaggio entro il 2024 che alla Nasa, che sta lavorando a un piano per portare gli esseri umani su Marte entro il 2030. Tra le varie sfide che questi preparativi comportano, non manca quella di riuscire a preparare abbastanza provviste per un viaggio che potrebbe durare più di due anni e mezzo, senza considerare il tempo di permanenza sul pianeta e, ovviamente, il viaggio di ritorno. Per trovare una soluzione a questo problema, i ricercatori del Kennedy Space Center della Nasa, in collaborazione con il Buzz Aldrin Space Institute, hanno deciso di simulare un’esperienza simile a quella della coltivazione di alcuni ortaggi su Marte.
“Stiamo usando i progressi della scienza per capire come aumentare la produzione di piante per integrare la dieta degli astronauti,” ha spiegato Trent Smith, manager del progetto, rinominato Veggie Project. La sfida principale? Il terreno di Marte non può essere considerato veramente suolo: per suolo si intende infatti una combinazione di minerali, gas, liquidi e materiale organico, come ad esempio insetti e vermi – il suolo marziano è invece composto principalmente da rocce vulcaniche frantumate, oltre che ad alcuni elementi chimici tossici, rendendo la sopravvivenza delle piante molto più difficile.
Per simulare la crescita di piante in questo tipo di condizioni, i ricercatori hanno utilizzato circa 50 kg di suolo proveniente dalle Hawaii, scelto per essere il più vicino possibile ai dati spettroscopici ottenuti da Marte.
Durante la ricerca, gli scienziati, tra cui diversi esperti di biochimica e ecologia chimica, hanno fatto crescere per tre settimane e mezzo della lattuga in tre diversi tipi di suolo: suolo marziano senza nutrienti aggiunti, suolo marziano con nutrienti aggiunti e il normale terriccio in cui si crescono le piante. Dopo aver osservato la crescita degli ortaggi, i ricercatori hanno osservato che la lattuga cresciuta nel suolo marziano senza nutrienti aggiunti aveva lo stesso sapore delle altre, ma radici meno forti – e impiegava più tempo a crescere (in media due o tre giorni in più rispetto alle altre).
Secondo Ralph Fritsche, senior manager del Veggie Project, il progetto è fondamentale per ricerche future. In particolare i ricercatori vogliono ora eseguire esperimenti simili con ravanelli, bietola rossa, cavolo riccio, cavolo cinese, piselli, peperoni e pomodori – tutti ortaggi molto nutrienti e già presenti nella normale dieta degli astronauti.
Riferimenti: Nasa