La tecnologia è scesa in campo per recuperare i resti della magnifica vela dipinta da Cimabue nella Basilica Superiore di Assisi e distrutta durante il terremoto del 1997. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione (Issia), del Cnr di Bari ha ricostruito virtualmente l’affresco, eseguendo un assemblaggio virtuale di alcuni frammenti. I frammenti, circa 120.000, sono stati riuniti con un sistema digitale di ricomposizione. Il sistema digitale è stato preferito al tradizionale a causa dell’elevato numero dei frammenti, della loro differente dimensione fisica, oltre al pericolo di danneggiamento a seguito della manipolazione fisica. Il sistema, realizzato in collaborazione con l’Istituto centrale di restauro e validato dagli operatori del restauro, permette innanzitutto di estrarre dall’immagine dell’intero affresco, se disponibile, una regione di interesse che viene visualizzata in massima risoluzione su un monitor, per essere adoperata come sfondo su cui intervenire. A questo punto, l’operatore estrae da una banca dati i frammenti archiviati e li posiziona nell’area di lavoro. È possibile ruotarli, modificare colore, luminosità e contrasto e sfruttare il computer per raggruppare i frammenti secondo criteri di omogeneità, cercando così la collocazione migliore. (o.t.)