Nonostante il surf sia popolare fin dagli anni Sessanta, poco si sa su frequenza, meccanismi e fattori di rischio degli infortuni che possono accadere a chi lo pratica.
Ma ora, i primi studi sulla casistica d’infortunio nella pratica del surf dimostrano che, se paragonati con quelli che occorrono a chi pratica basket e calcio, gli incidenti del surf sono meno frequenti e meno gravi: solo 6,6 infortuni significativi per 1000 ore di pratica.
Per arrivare a questo risultato Andrew Nathanson, del Rhode Island Hospital’s Injury Prevention Center, insieme al suo team di ricercatori, ha analizzato i dati relativi a 32 campionati mondiali di surf, sia amatoriali sia professionali. Conclusione: gli infortuni più frequenti sono stiramenti e strappi agli arti inferiori, in particolar modo alle ginocchia. Ma si tratta di episodi non gravi e non molto frequenti.
Dall’analisi pubblicata su American Journal of Sports Medicine è risultato infine che uomini e donne si fanno male con la stessa probabilità; mentre a fare la differenza sono grandezza e altezza delle onde e la conoscenza da parte dei surfisti della costa prescelta. (a.n.)