Niente è come sembra: le illusioni dei sensi in mostra alla Science Gallery di Venezia

Mostra Illusioni Science Gallery Venice

Toccare con mano, vedere con i propri occhi: sono tutte espressioni che usiamo nel linguaggio comune quando vogliamo essere certi di qualcosa, sperimentandolo direttamente. Ma se anche i nostri sensi ci ingannassero? È questo il dubbio che insinua in noi, fra gioco e provocazione, la mostra Illusion: niente è come sembra, con cui la Science Gallery Venice inaugura la sua prima stagione a Venezia. L’esposizione, aperta dal 29 gennaio al 4 aprile 2020, indaga il mondo delle percezioni, fra arte e scienza, magia e psicologia. Esplorando il modo in cui le sensazioni, e le illusioni, influenzano il nostro modo di vedere, pensare e capire il mondo.

Una mostra interattiva sulle illusioni dei sensi

La mostra, allestita nello spazio di Ca’ Foscari Zattere, presenta 19 opere interattive di artisti provenienti da 7 Paesi del mondo e permette di sperimentare uno dei più curiosi e inquietanti meccanismi della mente umana: l‘inganno sensoriale. “Il mondo non è sempre come sembra, i nostri giudizi non sono infallibili: per questo dovremmo sempre essere scettici”, dice Neal Hartman, direttore della nuova Science Gallery Venice. “Nella ricerca scientifica e anche artistica non si può mai dare niente per scontato: bisogna scavare sempre più a fondo, per trovare le verità nascoste”.

Credit: Patrick Bolger Photography

E proprio l’approccio interdisciplinare caratterizza la Science Gallery, una rete internazionale di università che si pone come obiettivo quello di gettare un ponte fra arte e scienza, design e tecnologia. “Le mostre di Science Gallery”, spiega Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari, “sono un modo per far percepire quanto la scienza sia uno strumento potente a disposizione della società in cui viviamo. Inoltre, il dialogo tra ricercatori e artisti attiva pensiero laterale e serendipità. Questa è una mostra che va vissuta e questa è anche la cifra e il senso di Science Gallery, ovvero sorprendere con una visione della scienza non convenzionale”.

L’esposizione è accompagnata da 16 eventi collaterali, con attività per studenti, famiglie, proiezioni, incontri. Dal 13 febbraio al 13 marzo sono in programma sei incontri tematici, dalla conferenza-spettacolo su magia e denaro alla performance teatrale sull’arte del dubbio, dal Rinascimento ad oggi. E fra le proiezioni serali delle Illusioni notturne ci sarà spazio anche per il cinema, dal muto con accompagnamento musicale al recente “The Prestige” di Christopher Nolan.

Science Gallery sbarca a Venezia

Dal 2012 il progetto Science Gallery Network unisce quattro continenti e otto città nel mondo: Dublino, Londra, Melbourne, Bengaluru, Detroit, Rotterdam, Atlanta e, da oggi, anche Venezia. “Offriamo a studenti e visitatori un’esperienza sorprendente e coinvolgente per avvicinarsi a concetti complessi, in un mondo in cui molti tendono a semplificare troppo”, continua il rettore, presentando la mostra inaugurale.

Credit: Patrick Bolger Photography

“Mi sono innamorato di Venezia la prima volta che vi ho messo piede 15 anni fa e sono un supporter di Science Gallery da quando è stata fondata a Dublino”, racconta Hartman. “Lì è nata l’ispirazione che mi ha portato per anni a dedicarmi alla divulgazione della scienza attraverso l’arte. Per molti aspetti per me è un sogno che diventa realtà”. Nato a Washington, Hartman ha lavorato al 18 anni al CERN di Ginevra, il più grande laboratorio di fisica del mondo, ed è co-fondatore di CineGlobe, il festival internazionale di cinema scientifico.

“La scienza non è soluzione per tutte le sfide globali – continua il direttore – ma nessuna soluzione può prescindere dalla scienza. Lo sviluppo tecnologico che ha reso le nostre vite più sicure, sane e interconnesse ha anche creato dei pericoli. Gestire le tecnologie nel modo migliore sarà cruciale. La Serenissima è esistita per un millennio, ma oggi non abbiamo molto tempo a disposizione per rendere il mondo più sostenibile e vivibile. Science Gallery Venice sarà un ponte tra ricercatori e città. Un luogo per giovanissimi ma non solo. I temi saranno sostenibilità, accessibilità ed inclusione, unendo ricerca di punta con ispirazione artistica”.

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