Individuato un nuovo gene

Il 66 per cento dei pazienti affetti da melanoma maligno ha una mutazione genetica: sino ad oggi solo il gene CDKN2A era associato all’insorgenza del tumore, mentre ora un gruppo di ricercatori, coordinato da Mike Stratton del Wellcome Trust Sanger Institute di Hinxton (GB), ne ha individuato uno nuovo, denominato BRAF. La mutazione, spiegano i ricercatori, non è ereditaria anche se non si conoscono ancora le cause che possono produrla. La scoperta apre importanti possibilità nella cura del melanoma maligno, responsabile del 2 per cento di tutti i tumori, del 5 per cento delle neoplasie cutanee, e del 65 per cento delle morti per cancro della cute. Un farmaco in grado di bloccare l’espressione del gene infatti potrebbe essere un trattamento efficace contro il tumore, e un rimedio simile è già stato sperimentato per la mutazione di un gene della stessa famiglia implicato nella leucemia mieloide cronica. La scoperta annunciata su Nature è il primo risultato del Cancer Genome Project. Iniziato due anni fa presso l’istituto di ricerca inglese, il progetto analizza e confronta il patrimonio genetico delle cellule tumorali di pazienti affetti da 48 fra le forme di cancro più diffuse. (n.n.)

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