Italia sul podio europeo

L’Italia è terza in Europa e quarta nel mondo nella donazione d’organi, mentre batte tutti i paesi europei nei trapianti di midollo osseo e di tessuti. Sono questi i dati diffusi dal Centro nazionale trapianti nel corso di una conferenza stampa organizzata il 19 settembre a Roma in vista del Congresso europeo dei trapianti, in programma da sabato a Venezia. Nel 2002, con 1020 donazioni di organi, gli italiani sono stati battuti solo dalla Spagna (1409 ) e dalla Francia (1198). La classifica vede poi la Germania (101), Regno Unito (765). Le cifre sono espresse per numero assoluto di donatori ma il dato resta estremamente confortante anche rapportandolo alla popolazione. Con 18,1 donazioni per milioni di persone, l’Italia si attesta al di sopra della media europea, che è di 17 donatori per milioni di persone, ed è battuta solo da Spagna e Francia. Regione più generosa si conferma l’Emilia Romagna (34, 3), seguita da Liguria, Veneto e Toscana. In netto miglioramento le regioni del Sud, dove fanalino di coda resta la Sicilia, che ha segnato un calo delle donazioni. Per contro, aumentano anche le opposizioni alla donazione espresse in vita o dai familiari dopo il decesso di un congiunto. In media, a livello nazionale, il consenso all’espianto degli organi è stato negato nel 31,5 per cento dei casi (+ 3,8). L’aumento delle donazioni ha avuto come effetto positivo la riduzione dei tempi medi attesa dei pazienti, sebbene i valori rimangano sempre piuttosto elevati e varino da organo ad organo. Infatti, si deve attendere, mediamente, tre anni per un trapianto di rene, due anni e mezzo per cuore e polmoni mentre è possibile sperare d’avere un fegato nuovo anche nel giro di un anno. (r.m.)

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