Carte nautiche, atlanti e portolani, datati tra il XIV e il XVIII secolo, espressione della cultura nautica veneziana. Ecco i protagonisti della mostra che fino al 31 agosto sarà ospitata nella Sala dello Scrutinio del Palazzo Ducale a Venezia. Cinquanta pezzi, tra cui anche alcuni libri di navigazione, tutti provenienti dalle raccolte della Fondazione Musei Civici di Venezia e conservate al Museo Correr.
Più che semplici mappe, in cui i porti e le coste sono graficamente rappresentati o descritti con essenziali dati tecnici, si tratta di raffinati prodotti della cartografia antica – di cui Venezia è stato un centro di eccellenza – nati dall’unione tra pratica marinaresca, conoscenze geografiche e perizia nella miniatura. Questi preziosi manufatti erano probabilmente destinati più alle teche dei collezionisti e degli armatori che alle biblioteche di bordo.
Vi è nelle rappresentazioni esposte un comune denominatore grafico. Si tratta di un caratteristico fitto reticolo di linee rette, che si intersecano secondo le diverse angolazioni a partire dal prolungamento dei raggi di una rosa dei venti – spesso riccamente decorata – posta al centro, e di altre sedici rose collocate ai bordi della carta. Con questa tecnica i cartografi riuscivano a “ingabbiare” lo spazio marino in una griglia di riferimento che poi i marinai usavano per orientarsi con l’aiuto della bussola anche in assenza di visibilità, durante la navigazione notturna o nelle tratte di mare aperto.
Tra le opere in mostra spiccano le rare carte nautiche su pergamena di Francesco Cesanis (veneziano) e Grazioso Benincasa (anconitano), gli atlanti di Battista Agnese (genovese), e i portolani di fine Seicento del capitano di pubbliche navi veneziane Gaspare Tentivo.