L’uomo di Neanderthal utilizzava arnesi per combattere ed era in grado di curare i feriti. La scoperta di un teschio di 36.000 anni, trovato a St. Cesaire (Francia) un anno fa, ha permesso ai ricercatori dell’università di Zurigo di arrivare a queste conclusioni, pubblicate ora su Proceedings of the National Academy of Sciences. Il fossile mostra una lesione causata da un’arma da taglio e i segni di una primitiva guarigione. Ciò che stupisce i ricercatori è che le cure non furono affatto approssimative, ma permisero all’uomo di sopravvivere per diversi mesi. Questo sarebbe il segno di un forte legame sociale che “comprendeva anche la pietà e il reciproco aiuto”, hanno scritto i ricercatori. Attraverso una ricostruzione computerizzata del teschio, inoltre, i ricercatori hanno ipotizzato che a colpirlo sia stata un’arma ben affilata e dotata di impugnatura. Il che dimostrerebbe una capacità manuale non indifferente, propria degli stessi Neanderthal o forse mutuata dai loro parenti Cro-Magnon. A St. Cesaire, infatti, sono stati ritrovati diversi strumenti che confermano la teoria secondo cui le due specie avrebbero convissuto. (a.ca.)