Le immagini dettagliate di Tebe, Amalthea, e Metis, tre delle quattro lune più interne di Giove, sono state riprese dalla sonda Galileo della Nasa. Grazie a una rischiosa manovra, la sonda si è avvicinata come non mai a questi piccoli satelliti che si trovano al di là dell’orbita di Io, una delle lune più importanti di Giove. In questo modo Galileo è riuscita a distinguere dettagli di 2 chilometri sulle irregolari superfici di questi satelliti. Un ottimo risultato, se si pensa che prima della sonda americana, corpi celesti come Tebe o Metis si vedevano solo come piccole macchie luminose. Con queste immagini il team di ricerca della missione, diretto da Michael Belton, è riuscito a capire la natura di Ida, una macchia luminosa circolare sulla superficie di Amalthea, la più grande delle quattro lune lunga appena 250 chilometri. Ida è una striscia di circa 50 chilometri, forse una traccia di materiale espulso dopo l’impatto di un meteorite sulla superficie del satellite, o piuttosto il contorno di una dorsale lunare. Galileo ha anche mostrato la presenza di due grandi crateri su Amalthea e Tebe, di circa 40 chilometri di diametro l’uno, e una vasta regione luminosa al polo Sud di Amalthea, dalla natura misteriosa. Mancano ancora all’appello le immagini della quarta luna, la piccola Adrastea, sfuggita alle rilevazioni di questa pericolosa missione. (m.g.)