Alla ricerca delle impronte di Leonardo. Cominceranno mercoledì prossimo, a Chieti, le indagini tecnico-scientifiche per verificare la paternità di due quadri sicuramente riconducibili alla bottega del genio di Vinci. Le analisi dovranno accertare se le tele sono state direttamente realizzate da Leonardo (come hanno ipotizzato alcuni studiosi francesi) o, piuttosto, da qualche allievo del suo laboratorio. Fino al 1° dicembre i dipinti (uno dei quali acquistato sulla bancarella di un mercatino) saranno esposti durante il giorno per il pubblico presso il museo di Storia delle scienze biomediche dell’Università “G. d’Annunzio” e analizzati di notte dai tecnici del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (Ra.C.i.s.).
L’impronta del genio da Vinci
La ricerca, organizzata dall’Istituto di antropologia di Chieti in collaborazione con il “Museo Ideale” di Vinci diretto da Alessandro Vezzosi, prende le mosse dallo studio che, dal 2002 al 2005, ha permesso di identificare l’impronta di un intero polpastrello dello straordinario artista e scienziato su “La Gioconda”. La traccia è stata successivamente pubblicata e brevettata per essere utilizzata anche nell’ambito di accertamenti su opere dubbie o finora sconosciute dello stesso Leonardo e dei suoi allievi.
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L’equipe del Colonnello Gian Franco De Fulvio procederà, così, a raccogliere tutte le impronte digitali presenti sulle due tele. Successivamente i tecnici procederanno a compararle con le circa 200 contenute nel database dell’Università “G. d’Annunzio” – condiviso con il “Museo Ideale” di Vinci -, là dove sono registrate tutte le tracce sinora individuate nei codici, disegni e dipinti di Leonardo. (l.s.)