Gli uccelli non userebbero solo i muscoli delle ali e il loro straordinario senso dell’orientamento per migrare, ma anche il proprio intestino che può ingrandirsi o ridursi a seconda delle necessità. L’insolita caratteristica dell’apparato digerente dei volatili è stata scoperta da Scott McWilliams dell’Università di Rhode Island. Diversi giorni prima di mettersi in viaggio l’intestino degli uccelli cresce di molto, ingrandendo le proprie cellule e aggiungendone di nuove, così da aumentare la possibilità di assorbire cibo e di immagazzinare energia, in vista della migrazione. Questo processo ha però un inconveniente: l’intestino è un organo che assorbe molta energia, a scapito del resto del corpo. Per ovviare a ciò, già durante il viaggio l’intestino degli uccelli viene parzialmente atrofizzato, in modo da distribuire l’energia ai muscoli delle ali. A causa di questa parziale atrofia gli uccelli mangiano di meno, e questo spiega i tempi lunghi che essi impiegano per recuperare il proprio peso dopo un viaggio. Un meccanismo ancora da capire è dove i volatili trovino le proteine per poter “allargare” il proprio apparato digerente. Infatti l’alimentazione a base di frutta è, in teoria, ricca di carboidrati che danno energia, ma povera di proteine. Ma forse la risposta sta nei frutti selvatici di cui si conosce poco l’apporto nutritivo, ed è lungo questa direzione che andranno le ricerche di McWilliams. (si.t.)