Il mondo animale non smette di sorprenderci. Stavolta a farlo è il fossile di un piccolo rettile, una lucertola (Saniwa ensidens) ormai estinta e probabilmente imparentata col varano. Nulla di strano fino a qui, se non fosse che questa lucertola aveva ben quattro occhi. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori, guidati dalla Yale University, che ha pubblicato i risultati su Current Biology. Si tratta del primo esemplare di vertebrato che possiede quattro occhi e che ha anche la mandibola, un tratto distintivo che in questo caso fa la differenza, come hanno spiegato gli autori. Attualmente, infatti, l’unico animale esistente con quattro occhi è un vertebrato acquatico, la lampreda, che manca però della mandibola.
I ricercatori hanno esaminato una serie di fossili conservati allo Yale Peabody Museum of Natural History. Si tratta di resti raccolti circa 150 anni fa presso il Grizzly Buttes, un’area rocciosa del Whyoming, negli Stati Uniti, nell’ambito del progetto paleontologico Bridger Basin dello Yale College. Tra loro i ricercatori hanno selezionato le ossa del cranio di una lucertola, analizzate tramite Tac. Dalle immagini è emerso che due differenti esemplari della specie mostravano la presenza di due aperture nella scatola cranica, dove sono alloggiati gli organi pineale e parapineale. Questi organi corrispondono a due occhi in più, i quali si trovano sopra la testa, come mostrato nell’immagine sopra. Un risultato inaspettato, come sottolinea il primo autore Krister Smith del Senckenberg Research Institute in Germania.
Questi organi sono ghiandole, di fatto non servono propriamente per la vista, anche se terminano con due vescicole, simili a fenditure, che ricordano proprio due occhi e che sono composte da cellule fotosensibili. Tutti abbiamo la ghiandola pineale (l’epifisi), una struttura endocrina, presente al centro del cervello, ma nel caso delle lucertole si tratta di un organo visivo associato ad un occhio esterno. Quest’occhio svolge importanti funzioni fisiologiche, legate alla regolazione del ritmo sonno-veglia e all’orientamento spaziale: se tratta di una sorta di straordinaria bussola, che consente all’animale di percepire la polarizzazione della luce e di usare questa informazione per orientarsi.
Se il quarto occhio è una novità nei vertebrati con la mandibola, il terzo occhio, invece, è presente oggi in diversi animali di piccole dimensioni, come pesci e rane ed era in passato diffuso fra alcuni primati. Nella lucertola preistorica, però, la presenza di un quarto occhio fa sì che anche il terzo non risulti uguale (almeno per origini ed evoluzione) a quello di altri vertebrati dotati di questo organo visivo: così, il campione fossile non è rappresentativo, in generale, per lo studio del terzo occhio negli animali. L’altra questione sollevata degli autori riguarda la frequenza con cui si manifesta il quarto occhio: lo possiedono tutte le lucertole preistoriche di questo gruppo oppure si tratta di un caso unico? La domanda per ora non ha ancora una risposta.
Riferimenti: Current Biology
Lampreda e lucertole sono talmente distanti filogenticamente parlando,, e mascella o non mascella non ha senso paragonarli.