Come riporta il Washington Post, la curiosa e per niente banale domanda sta agitando parte del popolo di Twitter: il sole è davvero giallo? E perché se provo a guardarlo per qualche istante, o a fotografarlo quando si trova alto nel cielo, mi appare bianco? Il dibattito è stato generato da un tweet della giornalista Jacqui Deevoy, nel quale si chiede come sia possibile che la stella a cui ruotiamo attorno abbia cambiato colore rispetto a come la ricorda dai tempi della sua infanzia. Per farla breve, non esiste una sola risposta alla domanda, e per spiegare quello che da bambini abbiamo apparentemente chiarissimo (chi non ha disegnato almeno una volta una bella palla gialla con tanto di linee a mo’ di raggiera attorno?) dobbiamo rispolverare un po’ di fisica.
I’m just telling a person in their 20s that the sun used to be yellow when I was a child and he’s laughing. The last time he saw a yellow sun was on Teletubbies. Here’s the sun right now. White and a weird shape. How’s it looking where you are? pic.twitter.com/C3BJdt7s8I
— Jacqui Deevoy (@JacquiDeevoy1) May 3, 2023
Innanzitutto è importante ricordare che non è una buona idea guardare il Sole a lungo ad occhi nudi, come aveva imparato Galileo Galilei a sue spese: si pensa infatti che lo scienziato pisano perse la vista anche a causa delle lunghe ore passate ad osservarlo attraverso il proprio cannocchiale. Detto questo, appositi strumenti possono sì osservare a lungo il Sole e distinguere i diversi tipi di radiazione che emette: questo, spiega la Nasa, per “studiare le abitudini”, per così dire, dell’astro che permette la nostra sopravvivenza sul pianeta Terra. Soprattutto, per capire come cambia nel tempo la sua temperatura e, di conseguenza, il tipo di radiazioni che emette.
L’evoluzione del Sole, quando morirà la nostra stella?
Tra fisica e filosofia
Come ricorda un approfondimento della Nasa interamente dedicato a questa materia, la nostra percezione dei colori dipende in prima istanza dalla lunghezza d’onda delle radiazioni emesse dall’oggetto che stiamo osservando. Ma non solo, pensiamo ad una persona daltonica: la sua percezione del mondo, in termini di colori, è molto diversa da quella della maggior parte della popolazione. Le nostre percezioni infatti sono mediate dai nostri recettori sensoriali e, anche in condizioni per così dire “normali”, variano da persona a persona e ancora di più da animale ad animale, come descrive nel dettaglio lo scrittore Ed Yong nel suo ultimo libro “Un mondo immenso”. Ed ecco come da una domanda apparentemente banale si può velocemente passare ad analizzare questioni che stimolano profonde riflessioni filosofiche.
Tornando invece alla fisica, il Sole emette radiazioni di lunghezze d’onda molto diverse, che vanno dall’infrarosso all’ultravioletto. Ecco perché i bambini non hanno del tutto torto ma neanche del tutto ragione: fra le radiazioni emesse dal sole ce ne sono alcune con lunghezze d’onda che i nostri occhi e il nostro cervello percepiscono come gialle. Inoltre, spiega ancora la Nasa, c’è da tenere in considerazione anche il fatto che i raggi del sole vengono filtrati dalle particelle presenti nell’atmosfera. Infatti, il Sole emette la maggior parte della sua energia alla lunghezza d’onda corrispondente al blu-verde, ma “poiché la luce blu di lunghezza d’onda minore viene dispersa in modo più efficiente rispetto alla luce rossa di lunghezza d’onda maggiore, perdiamo parte della tonalità blu del sole quando la luce solare passa attraverso l’atmosfera”. Questo è anche il motivo per cui percepiamo la luce del tramonto come rossa: quando il sole è basso all’orizzonte, la sua luce deve attraversare uno strato ancora più spesso di atmosfera, che quindi “elimina” una percentuale ancora più alta delle radiazioni blu-verdi, e quasi solo quelle rosse riescono a raggiungere i nostri occhi.
Ma quindi che c’entra il bianco? C’entra. Perché quello che chiamiamo bianco è in realtà frutto dell’integrazione da parte del nostro cervello di tutte le radiazioni dello spettro visibile, quando raggiungono contemporaneamente i fotorecettori presenti nei nostri occhi. Insomma, nessuno ha ragione e nessuno ha torto, ognuno è libero di associare al Sole il colore che vuole senza il rischio di dire una grossa bugia.
Via Wired.it
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