Yoke Barrel 0, il più grande magnete mai costruito, in gran parte italiano, da ieri si trova a oltre cento metri di profondità sotto il Cern di Ginevra, e sarà il cuore del nuovo potentissimo acceleratore di particelle Large Hadron Collider (Lhc).
Lhc fa parte del progetto Compact Muon Solenoid che, dalla seconda metà del 2007, studierà il comportamento delle particelle prodotte nelle collisioni ad alta energia tra fasci di protoni. Il supermagnete è il risultato di una collaborazione internazionale che ha coinvolto alcuni importanti centri di ricerca europei, tra cui l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e il Cern. In particolare le sue cinque bobine, in grado di generare un campo magnetico di quattro Tesla (ottanta mila volte il campo magnetico terrestre), sono state costruite dall’industria italiana Asg Superconductor, sotto la supervisione dei ricercatori dell’Infn.
La potenza elevatissima della strumentazione servirà a piegare la traiettoria di particelle di energia elevatissima. Per generare un campo così forte e sviluppare una forza magnetica pari a quattordici mila tonnellate, il solenoide dovrà essere superconduttivo e lavorare a 4,2 gradi Kelvin, che corrispondono a circa -269 gradi centigradi, una temperatura prossima allo zero assoluto, la più bassa dell’Universo. Anche le camere a muoni, il tracciatore e una parte del calorimetro elettromagnetico sono italiane.
L’operazione di posizionamento del magnete da 2mila tonnellate, attraverso un canale sotterraneo di 27 chilometri, ha richiesto più di dodici ore lavoro. Una volta completato, il Compact Muon Solenoid peserà più di 12 mila tonnellate e sarà lungo 21 metri. Il termine della fase di assemblaggio è previsto per il 22 marzo prossimo. (t.m.)