Le zanzare che trasmettono la malaria non sono attratte da tutte le persone allo stesso modo: l’80 per cento delle punture, infatti, colpisce il 20 per cento della popolazione esposta al rischio, secondo il modello matematico studiato da David Smith dei National Institutes of Health statunitensi. L’analisi, pubblicato su Nature, è stata effettuata su 5.000 bambini di 90 comunità africane, mettendo in relazione la percentuale del campione infettata dall’agente patogeno, il plasmodium falciparum, e la frequenza delle punture che avevano ricevuto. La relazione tra le due grandezze ha mostrato che alcuni individui sono più soggetti di altri a essere punti e che le cause della sproporzione dipendono da diversi fattori. Tra questi, il principale è la presenza di particolari sostanze chimiche sulla pelle, ma sono influenti anche le condizioni di vita, la vicinanza delle abitazioni agli habitat delle zanzare, lo stato di salute. I ricercatori hanno sottolineato l’importanza di approfondire la ricerca sui fattori di rischio perché, identificando i soggetti maggiormente predisposti alle punture, si potrebbero concentrare gli sforzi e massimizzare l’impatto delle iniziative sanitarie contro una malattia che uccide più di milione di vite all’anno. (m.z.)
