Un team di fisici del Massachusetts Institute of Technology (Mit) guidati dall’economista Xavier Gabaix dell’Università di Boston, ha messo a punto un modello matematico per predire i “terremoti finanziari” nel mercato borsistico. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature. Per quattro anni i ricercatori hanno studiato circa 100 milioni di transazioni di borsa arrivando a individuare gli elementi che hanno provocato i crash del 1929 e del 1987. Dice Gabaix: “Commerciando nel mercato azionario vi è molta casualità, ma alla fine della giornata si può trovare una legge che ha riscontro nei dati studiati empiricamente per diversi sistemi”. Sono state infatti individuate leggi sul volume giornaliero di azioni scambiate, sul numero delle transizioni e sulla fluttuazione dei prezzi. Per esempio: il numero di giorni in cui un particolare prezzo per le azioni aumenta dell’un per cento è otto volte maggiore del numero di giorni in cui aumenta del due per cento, che sarà a sua volta otto volte maggiore dei giorni in cui l’aumento è del quattro per cento e così via. Le stesse relazioni caratterizzano il numero di transazioni e il numero di azioni scambiate giornalmente. Gabaix afferma che da questo studio emerge che per prevenire rovinose cadute del mercato occorre introdurre dei forti meccanismi di “frizione” sotto forma di regolamentazioni nel sistema, in quanto interventi deboli non servono a nulla ma che è comunque presto per dare consigli concreti ai decisori politici. (g.v.)