Il mais Ogm non passa l’esame dell’Unione Europea, ma lo passerà presto. I ministri europei dell’Agricoltura riuniti ieri a Lussemburgo, infatti, non hanno approvato la commercializzazione del Bt-11, una varietà di mais geneticamente modificato dalla multinazionale svizzera Syngenta. Non è bastato, dunque, il voto favorevole del rappresentante del governo italiano, il sottosegretario Scarpa Bonazza Buora. Un voto arrivato a sorpresa, visto che il ministro Alemanno si era in precedenza sempre astenuto. Senza maggioranza, la decisione passa alla Commissione. Poiché questa stessa aveva proposto la messa in commercio del Bt-11, è altamente probabile che essa venga approvata a breve. Dure le proteste delle associazioni ambientaliste, preoccupate per i consumatori e poco convinte delle valutazioni condotte dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. Le autorità per la biosicurezza di Francia e Belgio e l’agenzia per l’ambiente austriaca, infatti, hanno espresso la loro opposizione all’autorizzazione di questo mais: esisterebbero secondo loro delle gravi lacune nella documentazione europea sulla sicurezza di questo prodotto. Forti le reazioni anche tra le associazioni italiane, infastidite soprattutto dal voto favorevole del governo italiano. “Gli Ogm non servono all’agricoltura italiana”, ha dichiarato Monica Frassoni, co-presidente dei Verdi all’Europarlamento, “e la loro coesistenza con l’agricoltura biologica rischia di mettere a repentaglio la sicurezza e la qualità dei prodotti agroalimentari italiani”. (r.p.)