DODICI minuti per la terapia sottocutanea contro due ore per quella endovenosa. Per le donne con un tumore al seno HER2 +, cioè positivo ai recettori di tipo 2 del fattore epidermico umano, che devono recarsi in ospedale per la terapia a bersaglio molecolare trastuzumab, è proprio una questione di tempo. Guadagnato: per la famiglia, il lavoro, lo svago. E, quindi, di qualità di vita. A rilevarlo è una indagine dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, Onda, sulla ricaduta che possono avere nuove formulazioni sottocutanee nella cura del tumore al seno.