L’inquinamento prodotto dai paesi industrializzati sarebbe all’origine della siccità che colpì Senegal ed Etiopia tra il 1970 e il 1985. Lo sostiene un gruppo di ricercatori australiani del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization, in un articolo pubblicato sul Journal of Climate. Attraverso simulazioni al computer, gli scienziati hanno ricostruito come le particelle di anidride solforosa, emesse da fabbriche e centrali elettriche, modificarono il processo di formazione delle nubi. Queste emissioni incrementavano nel Nord Atlantico i nuclei di condensazione, attorno ai quali il vapore acqueo genera le nuvole. Ma questi nuclei addizionali, anziché aumentare le precipitazioni, restavano sospesi nell’atmosfera, riflettendo l’energia (e quindi il calore) del Sole. In questo modo, la superficie dell’oceano si raffreddava, riducendo l’evaporazione e di conseguenza la formazione delle nubi. Sebbene alcuni centri di ricerca siano scettici riguardo a questa ricostruzione dei fatti, gli scienziati australiani non hanno dubbi: “Le nazioni condividono la stessa atmosfera e lo stesso inquinamento”, hanno spiegato. “In quei quindici anni, le emissioni in Nord America, Europa e Asia, hanno ridotto le piogge africane del 50 per cento”. (a.ca.)