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Ecco il “corrimano virtuale”

Messo a punto un sistema per aiutare i non vedenti a muoversi negli ambienti sconosciuti

Il pianeta cablato

Prenderà il via a settembre il progetto Flag: un cavo di fibre ottiche lungo 28 mila chilometri che dall’Inghilterra fino al Giappone, passando per la Cina, trasmetterà un gigantesco flusso di dati digitali a 64 mila bytes al secondo. A finanziare il progetto, un consorzio internazionale che vede la partecipazione di capitali arabi, giapponesi, americani e del sud-est asiatico

Un computer più facile

Disabili, malati, bambini. La telematica propone soluzioni per rendere il computer alla portata di tutti

L’editoria futuribile

Cataloghi virtuali e in rete, libri on demand: la provocazione di una multinazionaledelle fotocopie

Hofstadter: “Con Deep Blue a perdere sono gli scacchi”

Intervista a Douglas R. Hofstadter, studioso del pensiero umano e pioniere del tentativo di riprodurne i meccanismi in un computer. Come ha fatto Deep Blue a vincere in un gioco finora considerato la roccaforte della fantasia e dell’abilità strategica? “L’intelligenza artificiale non c’entra. Deep Blue ha battuto Kasparov soltanto grazie alla forza bruta del calcolo”

Quel multimedia sembra un libro

A Bologna il semiologo Umberto Eco spiega perché la sua “Encyclomedia” non rinuncia all’impostazione tradizionale

Le bussole telematiche del 2000

Per rendere più rapida e agevole la ricerca di informazioni sulla rete, le società informatiche studiano sempre nuove applicazioni per i motori di ricerca. E per gli utenti più pigri, nascono i fornitori di informazioni personalizzate, che inviano i documenti richiesti direttamente nella casella di posta elettronica

Ore 10, lezione di computer

L’informatica entra nelle classi. Ma gli insegnanti devono imparare a usarla

Chiamatelo Andrea

E’ il nome della banca dati dedicata agli operatori nel campo dell’educazione ambientale. Che ora si può consultare anche on-line

Disastri aerei, più certezze dal Dna

La tecnica dell’”impronta genetica” permette oggi di riconoscere la vittima di un incidente a partire da frammenti di Dna. Il metodo è stato utilizzato per l’identificazione delle salme del disastro aereo della Twa, avvenuto l’estate scorsa a Long Island. Ma forse la nuova tecnologia non sostituirà quelle in uso, considerati i suoi costi e le difficoltà di applicazione

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