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Caro 2000, quanto ci costi?
Seicento miliardi di dollari: tanto potrebbe costare il cambio del sistema di datazione dei computer a partire dal 1 gennaio del 2000. Un problema apparentemente banale che tuttavia rischia di mettere in crisi molti dei sistemi informatici mondiali. Ecco perché chi ha un Pc o un Mac acquistato negli anni ‘90 non corre rischi. Ma per banche, assicurazioni, ministeri, università e pubblica amministrazione le conseguenze potrebbero essere enormi. Le opinioni degli esperti e le soluzioni delle aziende
Dalla Nasa l’Internet superveloce
Una nuova rete in grado di collegare i computer a una velocità di mille volte superiore di quella attuale. La stanno mettendo a punto i ricercatori della Nasa e di altre cinque agenzie federali americane, tra cui il Darpa, che hanno già stanziato finanziamenti per 30 milioni di dollari nei prossimi tre anni. Il via ai primi esperimenti sul campo sarà dato il prossimo ottobre. Obiettivo: uno standard di connessione di 622Mbps
Carte furbe ma non abbastanza
Bancomat, carta telefonica, carta d’identità e patente di guida: tutto in una carta. Ma non ancora a prova di truffa
La memoria biologica dei calcolatori
I computer di domani potrebbero non essere fatti di circuiti elettronici ma di segmenti di DNA. Sfruttando le eccezionali risorse di calcolo dell’acido desossiribonucleico saranno in grado di trattare qualunque problema computazionalmente risolubile
Un software a prova di errore
Il Premio Turing 1996, una sorta di “Nobel della computer science”, è stato assegnato al matematico israeliano Amir Pnueli. Che ha inventato un metodo per verificare la sicurezza assoluta di un programma, prima ancora che venga scritto. Con gli strumenti della logica.
Dalla optoelettronica il nuovo laser
I cristalli fotonici potrebbero presto sostituire i dispositivi elettronici. Perché controllano la luce come i semiconduttori classici fanno con gli elettroni. Per la prima volta, nei laboratori dell’Università di Glasgow, è stato costruito un cristallo fotonico che funziona con luce visibile. Thomas Krauss, uno dei ricercatori coinvolti nell’impresa, ci ha spiegato come
Telelavoro, quando l’ufficio è in casa
Negli Stati Uniti una persona su 10 lo pratica già. In Italia c’è un mercato potenziale di almeno due milioni di persone. Il telelavoro conferma la sua espansione e offre nuove opportunità (soprattutto per le donne) determinando al tempo stesso radicali mutamenti nelle abitudini degli individui e delle famiglie. Sarà a casa l’ufficio del futuro? Intervista al ministro italiano delle Pari Opportunità Anna Finocchiaro
Il Sole in una stanza
I ricercatori dell’Enea (l’Ente per le nuove tecnologie l’energia e l’ambiente) hanno messo a punto un impianto che riproduce in laboratorio le condizioni esterne di irraggiamento solare, vento e temperatura. Un Sole artificiale per lo studio dei vetri intelligenti.
L’informatica dal volto umano Parla il Nobel Penzias
Il fisico Arno Penzias delinea gli scenari prossimi venturi dell’informatica: “La rete ci permetterà dicomunicare di più, lavorare a casa e fare le compere seduti alla scrivania. Ma attenti a non dimenticareche l’uomo è un animale sociale”
Arriva Network Computer, sarà rivoluzione?
Si annuncia la fine del personal computer? Per il signor Robin Bloor, fondatore e capo della inglese Bloor ResearchGroup, società indipendente che conduce ricerche nel settore dell’Information Technology, il Network Computerirromperà nel mercato dell’informatica come un vero e proprio terremoto, ridisegnando gli assetti dell’intero comparto:un giro di affari che muove ogni anno denaro per un ammontare di ben 650 miliardi di dollari. La rivoluzioneannunciata dalla Bloor Research si farà sentire già nell’autunno del ‘97, “quando il mercato dei pc entrerà in un decisoed irreversibile declino” a causa dell’ingresso dei famosi Network computer in azienda.