I terreni dell’Africa sub-sahariana tornano ad essere fertili. Grazie a un progetto iniziato dieci anni fa, Pedro Sanchez e collaboratori del College of Natural Resources di Berkeley (California) stanno incrementando la produzione di molti terreni agricoli. La tecnica utilizzata consiste nella semina congiunta di piantine di leguminose e mais, spiegano i ricercatori in un articolo pubblicato su Science. I legumi crescono lentamente senza competere con il raccolto di cereali e, dopo la raccolta del mais, continuano a svilupparsi per tutta la stagione secca. Gli agricoltori, quindi, potano le leguminose, lasciando che foglie, radici e tronco si decompongano nel terreno, accumulando nitrati nel suolo. “I legumi sono l’unica famiglia capace di convertire l’azoto dell’atmosfera in nitrati utilizzabili dalle piante”, spiega Sanchez. E aggiunge: “Aiutano a smaltire il diossido di carbonio, indebolendo l’impatto del riscaldamento globale”. Questa tecnica permette inoltre di utilizzare prodotti dello stesso habitat africano, evitando agli agricoltori l’acquisto dei fertilizzanti, che in Africa hanno prezzi proibitivi. In tal modo, conclude l’articolo, decine di migliaia di fattorie stanno ottenendo raccolti fino a quattro volte maggiori, risolvendo il problema della fame e rinvigorendo il suolo. (a.ca.)