Trapianto di midollo, un aiuto dal viagra

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È più noto come terapia per l’impotenza maschile. Ma il Viagra, o più precisamente Sildenafil (nome del principio attivo), è un farmaco dalle mille potenzialità, legate alla sua potente azione vasodilatatrice. Alcune già note, come l’efficacia nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare. Altre nuove, e forse inaspettate: in combinazione con un altra molecola chiamata Plerixafor, ad esempio, potrebbe presto rivoluzionare il mondo dei trapianti di midollo. Offrendo l’opportunità di ottenere le cellule desiderate con un semplice prelievo di sangue, e in modo più veloce, e con meno effetti collaterali, di quanto possibiloe attualmente. La scoperta arriva dall’Università della California di Santa Cruz, ed è stata presentata sulle pagine di Stem Cell Reports.

Il trapianto di midollo

Per capire la novità è bene ricorda in cosa consiste un trapianto di midollo. Quello che si cerca di ottenere in questo tipo di interventi sono le cellule staminali ematopoietiche, ossia le cellule da cui hanno origine i globuli rossi e i globuli bianchi. Prelevandone un campione sano, e sostituendolo a quello malato di un paziente, è possibile curare tumori, patologie del sangue e disturbi immunitari in cui la normale produzione di globuli rossi (o bianchi) risulta compromessa. Per farlo, inizialmente bisognava andare direttamente alla fonte, nel midollo osseo dove le staminali emtopoietiche risiedono normalmente, effettuando un prelievo particolarmente doloroso.

Staminali da un prelievo di sangue

Oggi grazie ai progressi della ricerca, fortunatamente, esistono metodi meno invasivi. Utilizzando speciali farmaci è possibile “mobilitare” le staminali, spingendole ad entrare nel flusso sanguigno, da cui è facile estrarle con un normale prelievo del sangue. Il protocollo standard per queste operazioni prevede l’utilizzo del Filgrastim, un analogo del fattore di crescita Gcsf (Granulocyte colony-stimulating factor), che deve essere iniettato per i 4/6 giorni precedenti al trapianto, in modo da liberare un numero sufficiente di cellule staminali nel flusso sanguigno. Si tratta però di un farmaco costoso, e con importanti effetti collaterali che ne limitano fortemente le possibilità di utilizzo.

Trapianto di midollo: Viagra al posto del Filgastrim

È qui che entra in gioco il buon vecchio Viagra. Nel nuovo studio i ricercatori californiani hanno sperimentato su topi la sua efficacia nel mobilitare le cellule staminali del midollo, utilizzandolo in combinazione con il Plerixafor, un principio attivo con effetti simili a quelli del Filgrastim, ma un’efficacia decisamente inferiore. Almeno da solo: una volta unito al Sildenafil, infatti, i risultati sono stati paragonabili a quelli che si ottengono con il filgastrim. Tre giorni di terapia combinata producono in media 2.800 nuove cellule staminali ematopoietiche nel flusso sanguigno, contro le 3.400 della terapia attuale. Abbastanza – scrivono gli autori dello studio – per candidare il nuovo regime terapeutico come alternativa realistica al costoso, e pericoloso, Filgastrim. I risultati arrivano da uno studio su modello animale, e andranno quindi confermati anche sull’uomo prima di pensare realmente ad un utilizzo clinico. Ma visto che sia il Viagra che il Plerixafor sono farmaci già approvati per l’utilizzo umano, la rivoluzione nel mondo dei trapianti di midollo potrebbe arrivare in tempi relativamente brevi.

Trapianto di midollo più facile e applicabile a molte altre malattie

“Il nostro approccio potrebbe aumentare notevolmente il numero di pazienti che possono beneficiare di un trapianto di midollo osseo”, spiega Camilla Forsberg, ingegnere biomolecolare dell’Università della California di Santa Cruz che ha coordinato la ricerca. “Perché anche se esistono già altri metodi per ottenere questi risultati, il regime terapeutico standard non è adatto a tutti i pazienti. Se riuscissimo a rendere il trapianto di midollo una procedura super sicura ci sono moltissime malattie che potrebbero beneficiarne, soprattutto nella popolazione pediatrica. E i medici avrebbero a disposizione un trattamento una tantum per malattie che oggi vanno invece curate a vita”.

Riferimenti: Stem Cell Reports

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