L’olio di colza transgenica della Monsanto contiene Ogm non autorizzati. Da tre anni, per sua ammissione, la multinazionale distribuisce prodotti contaminati accidentalmente da materiale genetico non approvato dalle autorità degli Stati Uniti. La notizia, apparsa sul Wall Street Journal, non stupisce troppo gli ambientalisti che da anni denunciano il rischio di impollinazioni incrociate. Proprio queste infatti avrebbero portato prodotti Ogm non autorizzati nella colza americana. Una pianta particolarmente sensibile per la grande varietà di parentali – ovvero di specie con le quali può produrre impollinazioni incrociate -, come da anni denuncia l’associazione ambientalista Greenpeace. Molte parentali sono inoltre presenti in Italia. Nel nostro paese, poi, a creare il rischio di una diffusione incontrollata di Ogm si aggiungono le condizioni geografiche: come specificato nel decreto del 28 dicembre scorso, emanato dal Ministro delle Politiche Agricole Giovanni Alemanno, “le caratteristiche geomorfologiche del territorio, non offrono adeguate condizioni per evitare contaminazioni accidentali, anche per basse soglie di presenza di Ogm nelle coltivazioni”. (a.ca)