Una Terra sempre più povera

Il 40 per cento dei terreni coltivati del nostro pianeta rischia di diventare improduttivo. L’allarme è stato lanciato dall’International Food Policy Research Institute (Ifpri) sulla base di una mappa satellitare che riprende tutte le zone agricole della Terra. “E’ una mappa innovativa, ma dai risultati preoccupanti”, sostiene Ismail Seragldin, vicepresidente della Banca Mondiale, “solleva infatti seri dubbi sulle capacità del pianeta Terra di produrre cibo nel futuro”. In tutto il mondo, l’impoverimento del suolo ha già ridotto la produttività del 16 per cento – si legge nel rapporto dell’Ifpri – e le zone più a rischio sono quelle dei paesi in via di sviluppo. Quasi il 75 per cento delle superfici coltivate in America Centrale appare ai limiti della produttività. Simile situazione per il 20 per cento dei terreni africani e l’11 per cento di quelli asiatici. Le cause possono essere diverse. In Asia, per esempio, l’impoverimento è legato al fenomeno della salinizzazione, la concentrazione di sali minerali nel terreno, e dall’alto tasso di umidità del suolo. L’insufficienza di fertilizzanti sarebbe invece alla base dell’esaurimento delle coltivazioni africane. “Ma non è un procedimento irreversibile”, spiega Phil Pardy, responsabile dell’équipe di ricerca, “con una gestione attenta del territorio la produzione agricola mondiale potrebbe persino aumentare”. (m.mi)

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