La “fontana della vita”, ovvero la sorgente della prima boccata di ossigeno per la Terra. E’ così che Claude Canizares, astronomo del Massachusetts Institute of Technology definisce l’ultima scoperta di Chandra, l’osservatorio orbitante della Nasa. Le immagini, costruite rilevando raggi X mostrano i resti di un’antica supernova, un’enorme stella – di massa circa 10 volte superiore a quella del Sole – esplosa circa 200 mila anni fa. Che sarebbe stata responsabile, secondo gli astronomi riuniti al meeting dell’American Astronomical Society, della produzione dell’ossigeno necessario alla vita sulla Terra. Il satellite Chandra ha rilevato la presenza di una massa gassosa a forma di anello, formata da ossigeno e neon, che l’esplosione della stella liberò nello spazio. Le stelle particolarmente dense, infatti, bruciano idrogeno ed elio durante il loro ciclo vitale, producendo elementi più pesanti come il ferro e l’ossigeno. Una volte esaurito il carburante, esplodono liberando ossigeno e altri materiali necessari alla vita. “La quantità di ossigeno prodotto dalla supernova”, afferma Canizares, “sarebbe stata sufficiente per lo sviluppo di circa 10 sistemi solari”. (p.c.)