Su un vulcano di una delle isole Galapagos, Isabela, vivono gli unici, rari esemplari di una antica specie di iguana rosa, scoperta e descritta per la prima volta da biologi italiani. La sua origine risale a cinque milioni di anni fa e il suo Dna, al momento, è l’unico indizio della storia evolutiva di questi rettili terrestri.
Sfuggita ai taccuini di Darwin, l’iguana rosada (cui non è stato ancora dato un nome ufficiale) compare oggi sulle pagine della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). Primo autore dell’articolo è Gabriele Gentile dell’Università Tor Vergata di Roma, coordinatore del progetto internazionale “Genetica di conservazione di iguane terrestri delle Galapagos”, che aveva sentito parlare di una strana iguana rosa circa dieci anni fa, dai guardaparchi locali.
La prima campagna di ricerca (tra il 2005 e il 2006) aveva portato alla identificazione e all’osservazione in natura di 36 esemplari. “Il comportamento di questi rettili era apparso allora molto diverso da quello delle altre due specie di iguana, entrambe gialle, che sono presenti alle Galapagos”, racconta Gentile a Galileo: “Oggi, le analisi del Dna mitocondriale ci dicono che il ramo evolutivo delle iguana rosa si è separato dal ramo delle altre due specie almeno cinque milioni di anni fa, quando l’arcipelago si stava ancora formando. Si tratta quindi della più antica testimonianza di cui disponiamo sulla divergenza delle specie di iguana terrestri”.
I biologi hanno misurato la differenza genetica tra il Dna dei mitocondri (organelli che si trovano all’interno di ogni cellula e che sono gli unici, a parte il nucleo, a contenere Dna) dell’iguana rosada e delle altre due specie gialle. I risultati mostrano che il genoma differisce per il 7 per cento da entrambe (un valore notevole se si considera che la differenza genetica tra le due specie gialle è del 2 per cento). Questo ha permesso di risalire al momento in cui i due rami evoluti si sono separati, cioè cinque milioni di anni fa.
“La divergenza tra le iguane terrestri e quelle marine dovrebbe essere avvenuta circa dieci milioni di anni fa”, spiega ancora Gentile, “e le due specie gialle si sono originate appena un milione di anni fa: c’erano quindi nove milioni di anni di silenzio, per i quali non avevamo dati sulla storia evolutiva delle iguane terrestri alle Galapagos”. Con i suoi cinque milioni di anni, la specie appena scoperta fornisce indizi sul processo di adattamento che si è verificato in quel lungo periodo.
Informazioni che però potrebbero presto andare perdute. La specie infatti è a rischio di estinzione: nell’ultima ricognizione, lo scorso dicembre, sono stati osservati una decina di esemplari soltanto, tutti adulti e già identificati nella precedente campagna. “La popolazione è davvero molto esigua”, commenta Gentile “per questo abbiamo assoluto bisogno di fondi per un programma di conservazione. Non possiamo infatti prelevare esemplari e farli riprodurre se non conosciamo la loro biologia”. Secondo i ricercatori è necessario inoltre proteggere la popolazione dai gatti e dai cani (importati dall’essere umano) che predano i piccoli e le uova, e dalle capre, che competono con le iguane per il cibo. (t.m.)
(Foto: Iguana rosada, per concessione di Gabriele Gentile)