Dei veri acrobati i pipistrelli. E non per la disinvoltura con cui restano ore appesi a testa in giù, ma per le manovre che sono costretti a fare per raggiungere quella posizione, manovre diverse a seconda che si tratti di aggrapparsi alle pareti di una grotta piuttosto che al ramo di un albero. A scoprire come atterrano i pipistrelli, la varietà delle tecniche di atterraggio dei mammiferi volanti sono stati alcuni ricercatori della Brown University che hanno filmato con una speciale telecamera gli istanti precedenti l’“ancoraggo” in tre specie di chirotteri, una arboricola, due cavernicole.
Come atterrano i pipistrelli che vivono sugli alberi
Le immagini mostrano che il Cynopterus brachyotis, il pipistrello dal muso corto minore che abita le foreste tropicali del Sud-est asiatico, compie una mezza capriola all’indietro e, raggiunta la posizione di “aggancio”, fa presa simultaneamente in quattro punti (zampe posteriori e pollici): un brusco atterraggio, con una forza d’urto pari a quattro volte il peso corporeo dell’animale.
La manovra di atterraggio dei pipistrelli delle caverne
Ben più leggiadra la manovra dei chirotteri che abitano le grotte dell’America Centrale e del Sud, le specie Carollia perspicillata e Glossophaga soricina: giunti in prossimità dell’appiglio eseguono una specie di ruota (nel senso ginnico del termine) virando all’ultimo momento verso destra o verso sinistra per poi fare presa in due punti, con un impatto pari a un terzo del loro peso
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Probabilmente, osservano i ricercatori sul Journal of Experimental Biology, le tecniche di atterraggio dei pipistrelli non si limitano alle due documentate al dipartimento di ecologia e biologia evolutiva della Brown University. In natura esistono infatti circa 1.200 specie di pipistrelli e chissà di quante altre acrobazie sono capaci.
Immagine di copertina: Un pipistrello dal muso corto minore (Cynopterus brachyotis) metre si sposta da un ramo all’altro. Foto di Anton 17/Wikipedia.
