C’è un po’ di Neanderthal in tutte le popolazioni del mondo, tranne che negli africani. Da un paio di anni si stanno accumulando prove consistenti sul probabile incrocio tra Homo sapiens e Homo neandertalensis. Le due specie sarebbero infatti entrate in contatto più volte nel periodo in cui convissero nelle terre del Nord Europa e della Russia, fino a circa 30 mila anni fa. Ora arrivano nuovi dati a sostegno di questa tesi, che rappresentano un po’ la prova del nove.
Autore dello studio, apparso su Molecular Biology and Evolution, è Damian Labuda dell’Università di Montréal, in Canada, e del CHU Sainte-Justine Research Center. Secondo i suoi risultati, una particolare sequenza di geni sul cromosoma X umano sarebbe stata ereditata direttamente dai Neanderthal. Questa sequenza sembra essere presente in tutte le popolazioni del mondo (con una frequenza del 9%), tranne che in quelle africane.
Circa dieci anni fa, Labuda e il suo team avevano identificato questa particolare combinazione (o, in gergo, aplotipo) di varianti geniche sul cromosoma X umano, e si erano interrogati sulla sua possibile origine (la sequenza in questione è B006 AATGAATTT). Quando, nel 2010, Svante Pääbo del Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, direttore del Neandertal Genome Project, ha decifrato il genoma dei Neanderthal (vedi Galileo, “L’eredità dei Neanderthal), è risultato chiaro ai genetisti che quella sequenza derivava proprio dai nostri antichi cugini. A quel punto, Labuda ha sequenziato oltre 6mila cromosomi X provenienti da tutti i continenti, alla ricerca dell’antica combinazione. Risultato: quel frammento di Dna è presente in tutti i campioni, fatta eccezione, come detto, per quelli provenienti dall’Africa.
Positivo il commento della comunità scientifica, in particolare quello di David Reich, genetista della Harvard Medical School e tra i partecipanti al Neanderthal genome project: “Il gruppo di Labula ha identificato, per la prima volta, una variazione genetica non africana che proviene da un’antica popolazione. Questo è stato fatto alla luce del sequenziamento del genoma dei Neanderthal, in un modo assolutamente corretto”.
Riferimenti: doi: 10.1093/molbev/msr024; CHU Sainte-Justine Research Center
Curiosità: se per caso tra i lettori c’è qualcuno che ha analizzato il suo genoma ad esempio con 23andMe, qui trovate le istruzioni per scoprire se possedete la sequenza dei Neanderthal! 🙂
http://mygenomix.wordpress.com/2011/01/27/sei-un-po-neanderthal-scoprilo-cosi/
Bisogna sequenziare anche gli antenati del neanderthal, per intendersi del gruppo di H. erectus già staccati dagli africani, per vedere se questa sequenza deriva dal neanderthal o dai suoi antenati. Altrimenti sembra strano che questa sequenza sia arrivata, per dire, in Australia e non in Africa.