“Un’istantanea a colori della vita nel Tardo Cretaceo”, quando tra gli abitanti della Terra c’erano dinosauri “pelosi” e uccelli ancestrali. È così che i ricercatori dell’Università di Alberta (Edmonton) hanno definito i fossili di ambra ritrovati a Grassy Lake, in Canada, contenenti un mix di proto-piume e piume risalenti a 70-85 milioni di anni fa, in cui si sono conservati anche i pigmenti. La scoperta, pubblicata su Science, suggerisce che i dinosauri fossero più colorati di quanto si pensasse in passato. Niente di troppo acceso, ma varie gradazioni di marrone, più o meno scuro.
Il gruppo, guidato da Ryan McKellar, ha trovato questo tesoro di piume multiformi all’interno di 11 pezzi di ambra: si tratta di piccolissimi frammenti, lunghi dai 2 agli 8 millimetri, ma tutti straordinariamente ben conservati, che sembrano mostrare i vari passaggi evolutivi. Secondo i ricercatori, alcune – le cosiddette proto-piume – appartenevano a dinosauri, altre a uccelli ancestrali il cui piumaggio somigliava per certi versi a quello che adorna i volatili di oggi. L’ipotesi è che frammenti di entrambi siano rimasti intrappolati in gocce di resina cadute dagli alberi; una volta fossilizzata, la resina li avrebbe mantenuti pressoché immutati fino ai giorni nostri.
“I fossili – hanno spiegato i ricercatori – mostrano una grande varietà morfologica, da piume primitive a moderne, e ci hanno permesso di individuare quattro distinte tappe dell’evoluzione. Le più semplici comprendono proto-piume a filamento singolo, mentre le più sviluppate ricordano quelle degli uccelli acquatici odierni”. Secondo l’analisi di McKellar e colleghi, le piume di queste creature estinte erano filamenti primitivi e sottili: somigliavano ai peli dei mammiferi, ma erano molto più fini e privi di squame. Probabilmente, in alcune specie questi filamenti erano disposti a mo’ di pelliccia, in altre a ciuffi e servivano a mantenere calda la temperatura corporea dei dinosauri. Il loro colore variava dal marrone chiaro al bruno più scuro, confermando così le osservazioni concluse un anno fa partendo da fossili ritrovati in Cina.
Al contrario, le piume dei volatili ancestrali ricordano per certi aspetti quelle degli uccelli moderni. “Alcune – ha sottolineato il ricercatore – si sono chiaramente sviluppate per il volo: un’osservazione che rafforza l’ipotesi per cui la capacità di volare si sarebbe evoluta molto prima di 80 milioni di anni fa”. Altre, invece, hanno una forma arrotolata che potrebbe essere stata utile per assorbire l’acqua. Gli svassi moderni, infatti, (il nome comune con cui si indicano gli uccelli appartenenti all’ordine dei Podicipediformes) hanno piume simili che li aiutano a immergersi in acqua, suggerendo che anche quelle risalenti al Cretaceo potrebbero aver avuto la stessa funzione. La coesistenza di animali con piumaggio primitivo e avanzato era stata prospettata già in passato, ma è all’opera di conservazione dell’ambra che si deve la prima prova inconfutabile.
Riferimento: Science DOI: 10.1126/science.1212049