HomeFisica e MatematicaCongettura dei numeri primi gemelli: ci siamo quasi

Congettura dei numeri primi gemelli: ci siamo quasi

In questi giorni è alla ribalta un importante risultato che riguarda i numeri interi, in particolare i primi, cioè i numeri divisibili solo per se stessi e il numero 1. Si chiamano numeri interi gemelli quelli che hanno il successivo numero dispari che è ancora primo (ovviamente non i pari, che sono tutti divisibili per 2); ne sono degli esempi 5 e 7, 11 e 13 e così via. Insomma un numero primo gemello differisce da un altro numero primo di 2. La congettura, quello che si ipotizza, è che anche se i numeri primi man mano che i numeri diventano più grandi si diradano sempre di più, continuino ad apparire primi gemelli.

Euclide dimostrò duemila anni fa che i numeri primi sono infiniti, ma nessuno sino ad oggi è riuscito a trovare una formula per generarli tutti. Ed ogni tanto sui giornali compare la notizia che è stato trovato il più grande numero primo. Siamo oramai a 17 milioni di cifre, è stato individuato lo scorso febbraio (Vedi Galileo: Il più grande numero primo).

La congettura dei numeri primi gemelli

La congettura dei numeri primi gemelli fu formulata in forma attenuata nel 1849 da Alphonse de Polignac e consentiva che la differenza tra i due primi non fosse esattamente 2 ma anche un numero maggiore.

Ed ecco che nella storia irrompe un matematico cinese praticamente sconosciuto. Non ha mai ottenuto nella sua vita risultati di grande interesse, ha pubblicato pochissimo, ha un posto di lecturer, di docente non di ruolo in una università non prestigiosa negli Usa nel New Hampshire. Si chiama Zhang Yitang ed ha annunciato pochi giorni fa di aver dimostrato la congettura dei numeri primi gemelli con differenza tra loro al massimo di un numero N, che ha specificato in 70 milioni, un numero grande che pensa di poter ridurre ed arrivare sino addirittura a 2. Zhang ha scritto un articolo che è stato accettato per la pubblicazione da una delle riviste più importanti di matematica: gli Annals of Mathematics dell’Università e dell’Institute of Advanced Study di Princeton. All’istituto lavora da molti anni Enrico Bombieri, l’unico matematico italiano che ha vinto la medaglia Fields, il Nobel della matematica, per i risultati ottenuti in teoria dei numeri, tra cui alcuni utilizzati da Zhang.

Lo studioso a raccontato in un’intervista al The New York Times che aveva provato per molti anni a dimostrare la congettura dei primi gemelli ma aveva sempre fallito. Fino a quando lo scorso luglio “improvvisamente ho avuto un’idea. Ero sicuro che avrebbe funzionato”.

L’incredibile storia di Zhang, matematico che serviva fast food

Zhang, dopo una oscura carriere di matematico – e lavorando per alcuni anni anche alla catena di ristoranti fast food Subway Sandwich Shop, famosi per vendere il submarine sandwich: pane italiano riempito con carne, formaggio, verdure e salse – in modo del tutto autonomo e solitario, invia i suoi risultati alla prestigiosa rivista e il lavoro dopo attenta verifica da parte degli specialisti verrà tra qualche mese pubblicato. I risultati sono ritenuti validi. Peter Sarnak, professore all’Institute of Advanced Study, ha affermato che si tratta di un risultato molto profondo.

Più vicini alla vera congettura dei numeri primi gemelli

Sembrerebbe un risultato poco interessante, in realtà apre la strada ad avvicinarsi alla vera congettura dei numeri primi gemelli, ad affermare che sono infiniti, e quindi riuscire forse a provare il teorema fondamentale di come ottenere tutti i numeri primi. Questioni non solo per matematici ma che riguardano la vita di tutti. I codici di sicurezza, segreti e criptati, così importanti nel mondo del web, utilizzano la teoria dei numeri e i numeri primi.

L’oscuro matematico cinese è destinato ad un brillante futuro, chi ha letto l’articolo ha affermato che alle conoscenze dei grandi matematici che lo hanno preceduto nello studio del problema ha aggiunto una certa dote di freschezza ed ingenuità che aveva impedito a tanti matematici più famosi di lui di arrivare a questo primo risultato.

Credits immagine: designwallah/Flickr

Leggi anche l’aggiornamento: I numeri primi non sono poi così soli (26 Novembre 2013)

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