Come si fa la scuola digitale italiana? Qui non si parla di mettere una lavagna elettronica al posto di quella di ardesia, né di infilare i tablet negli zaini degli studenti. Si parla di “istituzione scuola” e di metodi didattici (e quindi di insegnanti) in grado di avvalersi delle nuove tecnologie e di stare al passo coi tempi. La risposta non ce l’ha ancora nessuno, ma la Lombardia ha deciso di mettere insieme le sue numerose esperienze accumulate in questi anni e di fare “da laboratorio” sperimentale. Una specie di tester, insomma, per la nazione.
Il progetto, lanciato questa settimana a Milano dal Ministero dell’Istruzione (attraverso Ufficio scolastico regionale per la Lombardia) e dalla Regione, si chiama “Scuola Lombardia Digitale” e durerà sei mesi. Ecco di cosa si tratta: 326 istituti saranno organizzati in 26 reti per interagire “nella nuvola” come se fossero 26 consigli di classe (12-13 classi per ciascun consiglio). Scambiandosi esperienze e portando avanti progetti su quattro temi legati all’Expo 2015: creando insieme delle unità di apprendimento. L’approccio, come ha ricordato Dianora Bardi, referente scientifico del progetto (e docente presso il Liceo Scientifico Lussana di Bergamo, dove da anni porta avanti una sperimentazione sull’uso dei tablet), è quello della “didattica per competenze” (vedi Galileo, “Scuola: indicazioni nazionali, istruzioni per l’uso”). È la prima volta che in Italia si tenta un’impresa simile.
Le 326 scuole coinvolte (200 statali, 73 altre paritarie e 53 enti accreditati per percorsi formativi professionali) sono quelle che nei due anni precedenti hanno partecipato ai bandi della Regione Lombardia di “Generazione Web” (8 milioni di euro regionali, più 4 statali nel biennio 2012/2013), e grazie ai quali hanno già una dotazione tecnologica e hanno potuto formare gli insegnanti, attraverso corsi anche su netbook, iPad e sistemi Android. Il prossimo giovedì 23 gennaio (fino al 5 febbraio), inoltre, si aprirà per le scuole lombarde il terzo bando di Generazione Web, che metterà a disposizione altri 7,7 milioni di euro, per un importo di 10mila euro a classe e un massimo di 100mila euro a scuola.
“Scuola Lombardia Digitale” prevede ora la partenza di tre nuovi corsi di formazione per gli oltre 300 docenti che entreranno nella sperimentazione. Ma cosa ci si aspetta esattamente da questo progetto pilota? L’obiettivo è poter usare questa esperienza per redigere le prime linee guida per la scuola digitale italiana. Orientamenti che dovranno riguardare sia la didattica, sia le infrastrutture di rete, sia i nuovi ambienti di apprendimento, con il supporto di aziende hi-tech e degli editori. L’agenda prevede la stesura delle linee guida tra giugno e agosto 2014 e la pubblicazione – ovviamente un ebook – a settembre 2014.
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