L’uomo arriverà su Marte, e a portarcelo, come è successo per la Luna, sarà la Nasa. La rivendicazione arriva dall’amministratore dell’ente spaziale americano, chiamato a rispondere dei progetti futuri della Nasa durante la presentazione della richiesta di budget per il prossimo anno di fronte all’Us House Committee on Science del parlamento americano. “Nessuna compagnia commerciale arriverà su Marte senza il supporto della Nasa e del Governo”, ha spiegato Bolden, rispondendo alla possibilità che l’agenzia, concentrata su troppi progetti collaterali, possa perdere la corsa al pianeta rosso. “Il nostro obiettivo ultimo è il viaggio su Marte, e tutti i nostri sforzi sono indirizzati a questa impresa”.
Come si legge nei budget della Nasa degli scorsi anni, i prossimi progetti dell’agenzia rappresentano infatti una serie di tappe, che dovrebbero portare a una missione umana su Marte entro il 2030. L’ambizioso progetto svelato negli ultimi mesi di catturare un pezzo di asteroide da trasportare nell’orbita lunare, così come il progetto di nuove missioni umane sulla superficie del nostro satellite (le prime dal termine del programma Apollo negli anni ’70), o gli incentivi allo sviluppo di un programma di voli commerciali verso la Stazione Spaziale internazionale, saranno infatti occasioni per sviluppare e testare nuove tecnologie da utilizzare poi per la conquista del pianeta rosso.
Secondo Bolden dunque, il programma per tappe intermedie della Nasa è sì un piano meno sensazionalistico, ma anche molto più concreto dei presunti concorrenti: in particolare Elon Musk, che negli scorsi mesi ha annunciato i progetti per Marte della suaSpace X, e ovviamente Mars One, sulla cui serietà ormai dubitano in molti, dopo la diffusione di un’analisi dell’Mit che ha evidenziato alcune lacune fatali nel progetto, e le dichiarazioni di uno dei candidati, che ha mosso seri dubbi sulla serietà della missione.
Chiunque sia il vincitore dunque, quel che è certo è che la corsa per il pianeta rosso è ormai iniziata. “Marte è il pianeta più simile alla Terra”, ha concluso Bolden. “E sarà in grado di sostenere la vita, quando gli uomini (o meglio, gli astronauti della Nasa) ci arriveranno nel 2030”.
Via: Wired.it
Credits immagine: NASA/JPL-Caltech/MSSS