Gli antenati dei serpenti contemporanei si sono evoluti sulla terraferma, possedevano piccoli arti posteriori ed erano predatori silenziosi e soprattutto notturni. Lo studio, che potrebbe riscrivere qualche pagina della storia dell’evoluzione di questi rettili, porta la firma degli scienziati della Yale University. La ricerca si è basata sull’analisi di fossili, tratti genetici e anatomia di 73 specie diverse di serpenti e lucertole. Grazie ai dati raccolti i ricercatori hanno dedotto che la loro zona di origine, probabilmente, è da individuare geograficamente in un’area dell’emisfero Sud ricca di foreste, con un ecosistema caldo e temporalmente collocato a circa 128 milioni di anni fa.
Il lavoro dei ricercatori di Yale ha cercato di fare luce sugli ancora poco noti tempi e sui percorsi evolutivi dei serpenti (sebbene che questi rettili orginariamente avessero le zampe gli scienziati lo sostengano da tempo). L’erpetologia, la scienza che ne studia lo sviluppo e l’evoluzione, da moltissimo tempo sta infatti cercando di stabilire con certezza l’origine marina o terrestre di questi animali. Il lungo percorso compiuto dai serpenti per arrivare a colonizzare ogni ambiente della Terra, acquatico e non, è stato ricostruito studiando campioni fossili e non di specie viventi oppure estinte da tempo.
Secondo gli autori della ricerca gli esemplari di serpente che hanno vissuto 128 milioni di anni fa possedevano piccole zampe posteriori dotate non solo di rudimentali caviglie ma anche di dita. L’anatomia del resto del corpo, inoltre, ha suggerito che le loro prede primarie fossero vertebrati e invertebrati dal corpo morbido e di dimensioni grossolanamente simili alle loro. Non ci sono prove, infatti, che i serpenti dell’epoca fossero fisicamente in grado di gestire prede più grandi di loro come invece avviene per i moderni Boa constrictor. L’abbozzo di zampe posteriori, ha poi progressivamente perso la sua residua importanza ed è stato cancellato dalla selezione dell’evoluzione.
Per quanto riguarda le abitudini, gli antichi serpenti, molto probabilmente, erano maggiormente attivi durante la notte. Con il passare delle ere geologiche, con lo scorrimento delle terre emerse e con il conseguente abbassamento della temperatura notturna, anche i serpenti, animali a sangue freddo, hanno cominciato a vivere di più le ore diurne, per sfruttarne il calore. Questo fenomeno dovrebbe essersi verificato circa 45 milioni di anni fa, in corrispondenza della comparsa dei colubridi, la famiglia alla quale appartiene, oggi, più dell’85 per cento delle specie viventi. La chiave del successo definitivo, che li ha portati a colonizzare tutti i continenti, Antartide esclusa, potrebbe essere stata proprio la conquista delle abitudini diurne.
Riferimenti: BMC Evolutionary Biology Doi: 10.1186/s12862-015-0358-5
Credits immagine: Julius Csotonyi